Lago di Centro Cadore marrone:
il caldo fa fiorire le alghe

Mercoledì 22 Agosto 2018 di Giuditta Bolzonello
Il lago di Centro Cadore
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Caldo record anche in montagna e nelle acque del lago di Centro Cadore “fiorisce” un’alga che le colora di marrone. Un colpo d’occhio stonato in mezzo a tanto azzurro. Scatta l’allarme e un cittadino avverte l’Agenzia regionale per l’Ambiente temendo che quella chiazza nasconda ben altro.
L’INTERVENTO
Così l’Agenzia: “Nella serata del 19 agosto è pervenuta al personale reperibile Arpav del Dipartimento di Belluno una segnalazione di inquinamento di acque superficiali attribuito alla presunta presenza di reflui fognari nella zona di immissione del fiume Piave nel lago di Centro Cadore”. Raccolta la segnalazione sul posto si sono recati i tecnici la sera stessa per verificare gli impianti di trattamento che potevano essere coinvolti, sul lago insistono più paesi e molte attività economico produttive. Con l’oscurità e la conseguente difficoltà di operare le indagini sono state interrotte e sono riprese lunedì mattina. Indagini che hanno accertato che non sono coinvolti impianti di trattamento di acque reflue, non c’erano cattivi odori nella zona. Nel tratto in cui il Piave entra nel bacino il colore bruno dominava ma nessun odore particolare. Come da prassi è stato raccolto un campione di acqua superficiale nella zona maggiormente interessata dal fenomeno, campione che è stato immediatamente sottoposto ad analisi microscopica nell’ufficio di biologia dei laghi alpini del dipartimento di Belluno. 
LA SPIEGAZIONE
Ed ecco la diagnosi degli esperti di Arpav: “Si è verificato che la colorazione dell’acqua è dovuta ad una fioritura algale della specie Peridinium aciculiferum (microalghe del Phylum Pyrrophyta (Dinoflagellates), Ordine Peridiniales). L’alga, normalmente componente del fitoplancton, si sviluppa generalmente nel periodo estivo. Può creare delle fioriture qualora sussistano condizioni di alte temperature, modificazioni del livello idrico o anomala presenza di nutrienti”. Insomma nulla di nocivo, tossico o inquinante, solo la proliferazione di un’alga che si imposta sulle altre pur presenti nell’acqua determinando il fenomeno della colorazione sui toni del bruno che ha allarmato. Le cause vanno ricercate nelle attuali condizioni del lago che hanno favorito la proliferazione della Peridinium aciculiferum, fenomeno destinato ad esaurirsi rapidamente, basta che le temperature scendano ma basta anche una pioggia a cambiare le condizioni del lago. La chiazza bruna è piuttosto ampia, un centinaio di metri circa, facile vederla come naturale è immaginare trattarsi di altro. In realtà è un componente naturale di questo e di altri laghi del bellunese esploso grazie alle attuali condizioni climatiche. Nessun altro problema, è solo brutta.
I PRECEDENTI
Qualche anno fa si era verificato un fenomeno analogo, anche in quel caso in pochi giorni era scomparso, quello che ci si attende anche questa volta con il calo termico già annunciato per il fine settimana. Non è inconsueto vedere queste “fioriture” anche in altri periodi, anche in primavera, è lo sbalzo termico ad innescarle; un rialzo improvviso della temperatura dell’acqua e le alghe fioriscono. Certo in montagna ci si aspetta fiori di ben altri colori, ma la natura ci offre anche questi.
 
Ultimo aggiornamento: 13:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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