Un lago in quota per l’innevamento del colle Nevegal

Sabato 13 Giugno 2020 di Federica Fant
Sciatori sulle piste del Nevegal
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Nevegàl: c’è l’avvio dell’iter del tanto atteso laghetto artificiale. Pensato per destagionalizzare il Nevegàl, puntare sull’estate e di supporto per l’inverno. Insomma, un laghetto che valorizzi il Colle 12 mesi all’anno.
L’annuncio è arrivato i giorni scorsi dall’assessore comunale Biagio Giannone durante la riunione periodica dell’associazione Belluno Alpina il gruppo di lavoro nato tre anni fa e che sta portando avanti un progetto antispopolamento, oltre ad altre idee per il comprensorio che unisce il Nevegàl a Valmorel. «Alla riunione di aggiornamento che facciamo puntualmente a metà mese – spiega il presidente Gimmy Dal Farra – sul tema del progetto antispolamento Ronce 2020 l’assessore Biagio Giannone (che segue la regia del progetto), ci ha comunicato di aver richiesto un’offerta economica per il progetto fattibilità del lago entro il 26 giugno». Una notizia che fa ben sperare. Certo, si tratta solo di un primo passo. Poi servirà predisporre il progetto definitivo. Poi la ricerca dei finanziamenti, che è già in atto». 
LE CARATTERISTICHE
Il costo del lago si aggira sul milione e mezzo. Sorgerà in località La Grava, dove una leggera depressione e la conformazione morfologica dell’area potrebbero disegnare un bacino dalla forma sinuosa, quasi suggestiva. Si parla di un bacino multivalenza: utile per scopi legati all’antincendio boschivo (l’ultimo rogo, in ordine cronologico, si è avuto sul Colle solo tre mesi fa), a livello naturalistico mentre in inverno potrebbe contribuire all’innevamento artificiale sulle piste da sci. Massimo Slaviero, amministratore delegato di Unifarco,azienda che parteciperà come capofila al bando per la gestione del comprensorio sciistico del Nevegàl, fa riferimento proprio ad un  «bacino di utilizzo misto (per tutela boschiva e utilizzo impiantistico). É questo un passo fondamentale e imprescindibile per il futuro del Nevegàl». Gimmy Dal Farra guarda in alto: «Adesso, con lo studio di fattibilità, due i punti da sviscerare. Il primo: se in quel luogo si può fare un lago multifunzione, dall’aspetto turistico -naturalistico a quello di Protezione civile, non ultimo di supporto all’innevamento. Secondo, va detto,l’Amministrazione mette la buona volontà a risolvere il problema di base del Nevegàl, oltre a dimostrare che ci crede alla località». Il primo passo lo fa Palazzo Rosso, ora Belluno Alpina spera «che lo Stato e la Regione si prendano in carico la progettazione definitiva e la costruzione dell’opera completa. Sicuramente il Comune non è in grado di sostenere la spesa. «Ecco quindi che noi puntiamo sul nostro assessore regionale bellunese, Gianpaolo Bottacin – sottolinea il presidente di Belluno Alpina -: il comprensorio può dar lavoro almeno a altre comuni: Ponte nelle Alpi, Belluno e Limana. Un sacrificio che chiediamo perchè abbiamo la disponibilità di una nota azienda come Unifarco per darci una mano e fare squadra per mettere in piedi una società che farà la differenza. In questo momento, dopo anni di parole, chiediamo qualcosa di concreto». Partire subito con la progettazione permetterebbe «di vederlo realizzato per aprire la stagione 2021- 22 il 7 dicembre e permettere alle numerose attività di partire con slancio. Tra queste Veneta 21 di Renè Dal Farra, che sarà ancora più motivata ad investire sul territorio.In molti anni non ho mai visto investire cosi tanto una società sul nostro territorio. Su Pian Longhi, che era una sconfitta da anni e su Valdart che era una località non conosciuta da nessuno. Facciamoci trovare pronti per Mondiali e Olimpiadi». 
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