Ladri svaligiano la casa: via anche il salvadanaio del bimbo di 8 anni

Venerdì 1 Novembre 2019 di Olivia Bonetti
Il terranova Birka pestato dai ladri
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CASAL DI ZOLDO (BELLUNO) - Ladri spietati mercoledì sera a Casal di Zoldo. I malviventi, forse una banda di tre uomini, hanno svaligiato una casa dopo aver preso a sprangate il cane che c’era dentro. Un terranova femmina di 10 anni e mezzo, “Birka”, che non ha avuto nemmeno il tempo di abbaiare. L’animale si è salvato, ma gli ori che c’erano in casa no. I malviventi hanno rubato anche il salvadanaio del piccolo-residente di 8 anni che era fuori con la mamma dal dentista. «Fortunatamente non erano in casa - racconta lo zio Andrea De Feo, proprietario dell’appartamento al piano inferiore della palazzina - e fortunatamente per il ladri non c’ero io. Non so come avrei reagito».

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Una rabbia comprensibile per De Feo, artigiano-falegname 35enne zoldano che da 4 anni sta lavorando con tanti sacrifici alla ristrutturazione della casa, a Casal, 17. Il suo appartamento al piano terra ancora non è terminato. La  sorella si era trasferita solo 6 mesi fa in quello al piano superiore e è già stata derubata.
IL COLPO 
«Sono certo che queste persone ci stessero osservando, forse nascoste nel boschetto che c’è vicino - ipotizza Andrea -. Forse hanno visto quando alle 15 di mercoledì mia sorella è uscita per portare il bimbo dal dentista e sono entrati in azione, salendo dal garage. Fatto sta che quando è tornata intorno alle 18.45 ha trovato un disastro. Prima ha visto la porta aperta del mio appartamento e quando ha tentato di chiuderla si è accorta che era stata scassinata. Salita al piano di sopra, a casa sua, ha trovato tutto a soqquadro. Era sparito il salvadanaio del piccolo alcuni anelli e delle collane di mia sorella. Il cane era a terra, ancora sotto choc, era stato tramortito a colpi di spranga». Il falegname si è precipitato a casa e ha chiamato i carabinieri. Si è rivolto anche ai vicini per comprendere se qualcuno aveva visto qualcosa. «Una Focus famigliare blu scuro - spiega - è stata notata lì vicino e sono tate viste tre persone sospette correre verso quest’auto. La stessa vettura era stata vista a Forno poco prima». 
LO SFOGO
Mentre sistema la porta il falegname si sfoga, lasciandosi andare anche a delle provocazioni. «Mi sa che è meglio cambiare cittadinanza - dice Andrea -, perché qui sembra quasi che i criminali siamo noi.

Se andiamo a berci una birra in paese siamo terrorizzati per i controlli, ma mercoledì sera dopo il furto i carabinieri sono dovuti arrivare da Belluno, e sono giunti un’ora dopo. Io ho chiesto aiuto anche al sindaco, che si è attivato, ma che poi non l’ho più sentito. Per non parlare della telecamera di Forno, che poteva essere utile nelle indagini: è rotta. Sembra proprio un mondo al contrario».

Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 14:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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