BELLUNO - Il grande escluso. Alle urne il prossimo 12 giugno i bellunesi avranno la possibilità di scegliere tra almeno tre candidati sindaci. Due di centrosinistra, Giuseppe Vignato e Lucia Olivotto, e uno di centrodestra, il campione paralimpico Oscar De Pellegrin. Questi a grandi linee gli schieramenti che possono ambire a un posto al ballottaggio. Il sindaco uscente Jacopo Massaro non si può ricandidare perché è arrivato al termine del secondo mandato e la legge gli impone di farsi da parte.
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Dopo le parole di Vignato la lista di Massaro (InMovimento) ha prima bloccato l'appoggio e poi lo ha confermato, ribadendo però che l'ultima parola sui candidati della loro lista non spetta al candidato sindaco Vignato. Sulla presenza di Massaro però non c'è stato alcun termine perentorio. Di fatto agevolando l'uscita di scena del primo cittadino. Un paradosso: Massaro era stato tra i primi a spendersi per l'unità del centrosinistra che per tutto l'inverno parlava quasi a una voce sola. La primavera però ha portato alla rottura del tavolo che era a un passo dal convergere sul nome del parlamentare del Pd Roger De Menech. Bruciato il nome di peso, il Pd ha scelto di andare con Vignato in cambio di un posto da vice per Irma Visalli, attuale assessore a Feltre, in un ticket all'americana. Un accordo andato in pezzi quando Vignato ha allargato la coalizione anche alla lista del sindaco uscente, garantendo che i posti in giunta saranno decisi in base al numero di preferenze. Al Partito Democratico è stato così necessario convocare una seconda riunione per votare le nuove condizioni dell'accordo. Ha vinto la mozione che prevedeva di rimanere alle nuove condizioni (rinunciando al vicesindaco prestabilito). Hanno votato sì in 9 su 23, ma grazie a un discreto numero di astensioni il nuovo accordo è stato ratificato.