Ivan morto tra le fiamme della legnaia, la moglie disperata: «Sei qui con noi, accanto a me»

Domenica 16 Gennaio 2022 di Eleonora Scarton
La vittima, Ivan Gaio

FELTRE «Mi giro e non ci sei… sei un marito fantastico, un grande amico, un splendido papà di Davide e Luca ma anche di Viola e Valentina, ma eri, no sei anche un orgoglioso nonno. Tu sei qui con noi.. Sei accanto a me». Con queste parole che racchiudono un grande amore e un profondo affetto, Cristina Sanson ha voluto dire addio al marito Ivan Gaio. Il 52enne originario di Villabruna è morto venerdì pomeriggio dopo che ha provato con un estintore a spegnere le fiamme che si erano innescate all’interno del laboratorio di falegnameria del suocero, in via Fosse a Farra di Feltre.

Il monossido di carbonio che aveva saturato l’aria non gli ha però lasciato scampo. Una frase che scalda il cuore e che è stata accompagnata da un video in cui scorrono delle fotografie. Scatti che racchiudono momenti di vita trascorsi insieme, con i figli e che rimarranno indelebili nel cuore di Cristina. 

IL LUTTO 
La comunità di Villabruna è rimasta attonita per la tragedia accorsa al suo concittadino. Ivan infatti era originario della frazione feltrina e lì aveva deciso di costruire la sua famiglia insieme a Cristina. Padre orgoglioso di Davide e Luca, aveva accolto nella sua vita anche Valentina e Viola, figlie della moglie; era pieno di gioia anche per l’arrivo della figlia di una delle due ragazze ed era già pronto a farsi chiamare nonno. Insomma, un uomo dal cuore grande. In paese non c’è voglia di parlare. Quanto accaduto venerdì è stato un fulmine a ciel sereno che ha toccato l’intera comunità, che conosceva Ivan, la sua grande disponibilità ed altruismo. Una comunità che è pronta ora a stringersi intorno alla famiglia e sostenerla in questo difficile momento. Lo stesso Padre Lucio Pante, parroco di Villabruna, ha invitato i suoi concittadini ad unirsi al dolore della famiglia Gaio, esprimendo la solidarietà cristiana alla moglie, ai figli e ai parenti tutti e ricordando nella preghiera al Signore il fratello Ivan. 

IL DOLORE SOCIAL
E poi i pensieri sul profilo facebook di Ivan. «Ciao Ivan, grazie per tutto quello che hai fatto per me. Mi mancherai tantissimo», scrive Stefano Bortot. E poi Fabio Battù che scrive «non ci posso credere.. ciao Ivan amico di mille turni al lavoro. Fa buon viaggio». Ivan infatti lavorava nell’azienda tessile Piave Maitex di Feltre, dove svolgeva l’attività di operaio specializzato e dov’era molto apprezzato per la sua professionalità e disponibilità. E i tanti di affetto e vicinanza lasciati sul profilo della moglie che con il passare delle ore sta realizzando l’immane tragedia che l’ha colpita. 

LA PASSIONE 
Ivan, fin da quando aveva finito la naja, si era iscritto al gruppo alpini di Lasen ed era uno dei volontari più attivi, come ha confermato il capogruppo Gino Tatto. Una passione non solo per il cappello alpino, ma anche per l’intervento sul campo. Da sempre infatti Ivan faceva parte della protezione civile, prima della squadra di Lasen e poi di quella sezionale di Feltre. Era sempre presente alle esercitazioni, in prima linea in caso di calamità (in occasione di Vaia ha aiutato la comunità in difficoltà e in occasione della pandemia è stato perfino a Bergamo) ma anche recentemente durante i lavori di sistemazione della caserma Zannettelli era sempre lì, presente a dare il proprio contributo. Il dolore è ancora forte anche tra gli alpini e i volontari di protezione civile, quello che il presidente della sezione di Feltre Stefano Mariech afferma è che «stiamo pensando a qualche iniziativa da poter mettere in atto». Sarà da capire se le penne nere decideranno di dedicare un momento al compianto Ivan o se decideranno di avviare una qualche iniziativa per sostenere la famiglia e soprattutto i due figli piccoli in questo tragico momento. 

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