Acc, liquidità agli sgoccioli e frenata sulla nuova società Italcomp

Mercoledì 11 Novembre 2020 di Lauredana Marsiglia
Lo stabilimento Acc di Villa di Villa di Mel occupa 300 lavoratori

BORGO VALBELLUNA - Le prospettive sono poderose, ma la liquidità, alla Acc di Mel, è ormai agli sgoccioli. La Commissione Ue, che dovrà esprimersi sugli aiuti di Stato, ovvero sull’attivazione della legge Prodi-bis che consentirà di coprire le necessità finanziarie dello stabilimento, in attesa di un suo rilancio, ha tempo fino al 21 dicembre per esprimersi. Fino ad allora le banche, alle quali è stato chiesto aiuto per garantire la continuità produttiva, condizione fondamentale per aspirare ad un rilancio, non sganceranno un cent. Prima di farlo voglio la certezza che saranno ristorate dallo Stato. Si cammina sul filo del rasoio.
CAMERA DEI DEPUTATI
Nel frattempo il caso Acc, giusto ieri, è approdato alla Camera dei deputati nell’ambito di un’interrogazione relativa allo stato della ex Embraco di Riva di Chieri (Torino) dichiarata fallita a luglio lasciando a casa 400 lavoratori. Il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico ha relazionato sul piano di reindustrializzazione dentro al quale ci sta anche la Acc di Mel. Il piano, elaborato dal commissario straordinario di Acc, Maurizio Castro, prevede la creazione di una grande polo integrato del freddo, capace di sfidare i colossi cinesi e giapponesi nella produzione di compressori per la refrigerazione domestica guardando ai mercati europei e in prospettiva anche a quelli americani e del medio oriente. 
Un polo che dovrebbe vedere la partecipazione dello Stato, principale azionista con il 70 per cento delle quote, percentuale che potrà scendere fino alla totale cessione della parte pubblica al privato dopo i primi cinque anni. La società si chiamerà Italcomp.
ITER COMPLESSI
Ma parlare di composizione della compagine societaria, come ha spiegato ieri il sottosegretario, è ancora prematuro.
«Serve che curatore fallimentare della ex Embraco - ha detto la Todde - definisca le posizioni delle parti coinvolte e che Acc definisca i vari passaggi della procedura di amministrazione straordinaria».
PERCORSO GRADUALE
Un percorso graduale e non immediato, insomma, dentro al quale c’è però un solido contatto con le parti interessate a diventare clienti della Itacolmp, come il colosso Whirlpool.
«Le linee guida del progetto - ha spiegato il sottosegretario - prevedono l’incremento dei volumi di produzione e la creazione di nuovi prodotti alternativi ai compressori, come ad esempio i motori elettrici per lavatrici e scooter».
VERTICE AL MISE
In questa nuova architettura del freddo italiano, Mel diventerà centro di eccellenza per l’assemblamento dei compressori e Riva di Chieri per la produzione dei motori.
Ma i tempi stimati per Riva di Chieri non sono proprio immediati, come è prassi essere in una procedura fallimentare: l’avvio sarà in due tempi tra il gennaio 2022 e quello successivo 2023. La nascita di Italcomp sarà comunque al tavolo del Ministero dello Sviluppo economico giovedì 12 novembre.
 

Ultimo aggiornamento: 15:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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