Investito al Giro del Lago dai "pirati della bici": appello della figlia

Venerdì 30 Agosto 2019 di Federica Fant
Investito al Giro del Lago dai "pirati della bici": appello della figlia
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Partecipa al Giro del lago di Santa Croce, viene travolto da due ciclisti in gara e finisce all'ospedale. Non si conoscono i nomi di chi l'ha fatto cadere rovinosamente: il 70enne di Quantin è grave e scatta l'appello per rintracciare i due "pirati". La figlia, Martina De Toffol, racconta l'odissea vissuta dal padre da quel 18 agosto ad oggi. Il settantenne nel suo percorso di cure, per le ferite riportate, è stato anche ricoverato all'ospedale di Treviso.
L'INCIDENTE
«Quella domenica era una bella giornata di sole, perfetta per un giro in bici -  racconta la figlia dell'infortunato -. Mio padre ha deciso di partecipare alla manifestazione Giro del lago di Santa Croce, organizzata dal Comitato Apago 2 ruote & Solidarietà. Solidarietà, non agonismo». La manifestazione ha richiamato più di 5 mila persone. «Tutto è filato liscio- prosegue Martina -, fino a quando mio padre è stato urtato da due ciclisti, che si credevano concorrenti in assetto di gara. Lui è finito a terra. Gli investitori si sono limitati a uno scusa lanciato al volo. Per fortuna i soccorritori sono intervenuti repentinamente, facendo scudo affinché non venisse nuovamente investito». La prima ambulanza è arrivata dopo dieci minuti ma non era idonea per quella tipologia di trauma, poi dopo una mezz'ora ne è arrivata una seconda ed era già occupata. L'uomo aveva subito un colpo molto forte alla cervicale e, alla fine, è stata trasportato al pronto soccorso di Belluno, seduto su una sedia con un infermiere che gli sosteneva il braccio destro che quasi non sentiva più dal dolore.
LE CURE
Il 70enne viene ricoverato dal Pronto soccorso, dove viene sottoposto all'esame della Tac e altri accertamenti. In serata un neurochirurgo decide di trasferirlo all'ospedale di Treviso, resterà sei giorni. La diagnosi, inizialmente, non è incoraggiante. Si tratta di un forte trauma della «L4L5 della cervicale». A Treviso gli prospettano un'operazione da fare nell'immediatezza o dopo qualche mese. Lui ha deciso di posticipare.
I DANNI
Nel frattempo la moglie del settantenne va al Comitato 2 Ruote per chiedere come si potesse procedere per avere il ristoro dei danni, con l'assicurazione, che ogni partecipante ha sottoscritto. Ma non c'è nulla da fare, quel tipo di trauma non è coperto. «Quella era una manifestazione non competitiva, a cui partecipavano persone di ogni età commenta Martina De Toffol -. Ciò richiedeva da parte dei partecipanti una condotta rispettosa e paziente delle capacità di ognuno. Un atteggiamento gradasso in tale situazione è inadeguato. I signori in questione non si sono degnati di fermarsi e controllare le condizioni di mio padre, come confermano le varie testimonianze di coloro che hanno assistito all'incidente. Alla faccia della solidarietà».
Ai due ciclisti che non si sono fermati, Martina De Toffol dice: «Non era il Giro d'Italia, era il Giro del lago di Santa Croce, una manifestazione, non una competizione. Senza retorica, penso che certi valori, tipo la solidarietà, vadano utilizzati non come palcoscenico per farsi notare, ma vissuti consapevolmente e fattivamente. Potevate almeno fermarvi». Infine i ringraziamenti a quei volontari che, invece, si sono dimostrati competenti e che sono intervenuti tempestivamente.
 
Ultimo aggiornamento: 09:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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