ROCCA PIETORE (BELLUNO) - All'inizio del 2019, Rocca Pietore si mostrava nel pieno della sua sofferenza, ferita dalla devastazione di Vaia di cui nell'autunno del 2018 era stata il simbolo. Ma agli occhi di una turista bresciana, i suoi abitanti apparivano «indegni ed indecenti», «lazzaroni ed assistenzialisti», «merde» con una «mentalità marcia». Per quelle offese postate su Facebook, in un crescendo di aggressività verbale che le è costato anche quattro processi penali (e due condanne in primo grado), ora la donna è stata condannata dal Tribunale civile di Belluno a risarcire il Comune con 11.000 euro, per la diffamazione aggravata della popolazione: «Un segnale forte ai leoni da tastiera che pensano di poter scrivere qualsiasi cosa sui social», commenta il sindaco Andrea De Bernardin.
L'ONORE
Secondo la sentenza, contro cui potrà essere proposto appello, Laura Internicola ha offeso l'onore della comunità locale, senza poter invocare alcun diritto di critica. «Non vi è verità del fatto, od interesse pubblico alla vicenda, che possa giustificare l'utilizzo di epiteti gravemente offensivi quali quelli utilizzati dalla convenuta, a maggior ragione laddove costei tenta di giustificare le proprie affermazioni sulla base del fatto che i danni arrecati dall'uragano Vaia non sarebbero stati ancora ripristinati (...), quando è notorio che quel territorio è stato particolarmente martoriato dal fenomeno», scrive il giudice Beniamino Margiotta.
LA CONDANNA
Pensare che Internicola aveva chiesto i danni alla consigliera comunale che aveva segnalato il post, accusandola di aver violato il suo «diritto alla riservatezza». Istanza respinta, visto che il messaggio era accompagnato dal mappamondo, segno della sua visibilità a tutti. Ecco allora la condanna a 11.000 euro, più altri 3.000 di spese del giudizio, nonché alla rimozione del post e alla pubblicazione del dispositivo pure sul Gazzettino, considerata «la plausibile ed auspicabile efficacia deterrente» della misura in quanti «siano intenzionati a pubblicare post di odio tramite social network, dando fiato al fenomeno dei cd. "haters"». De Bernardin è abbastanza soddisfatto, anche se «probabilmente l'antico Tribunale della magnifica comunità di Rocca, di medieval memoria, sarebbe stato ancora più severo...».