Finì con l'auto nel fosso: Comune condannato a pagare

Venerdì 26 Giugno 2020
L'incidente accaduto nel gennaio del 2011
FELTRE - Su quella strada mancavano la salatura contro il gelicidio e un gard rail: Comune condannato a pagare i danni alla donna finita con l'auto nel torrente Ligont. Ribaltata in secondo grado la sentenza pronunciata nel 2016 dalla sezione civile del Tribunale di Belluno che respinse la domanda di un'automobilista che chiedeva i danni al Comune per un incidente avvenuto sulla strada Sant'Anna, a Feltre, nel 2011.

LA RIVINCITA
La donna, C.E., venne addirittura condannata a risarcire le spese di lite al Comune per 3mila 548 euro, perché secondo il primo giudice il ghiaccio quella mattina sarebbe stato un evento eccezionale, con conseguenze non evitabili dal Comune. Di tutt'altro avviso la a quarta sezione civile della Corte d'Appello di Venezia, che ha invece accertato la responsabilità del Comune sia per non aver correttamente sparso il sale sulla strada, sia per non aver messo in sicurezza il tratto dotandolo di guard rail (soltanto l'anno successivo all'incidente erano stati inseriti due parapetti). Ora dovrà pagare i danni e le spese legali, ma l'ente con il proprio legale pensa già ricorso in Cassazione. L'automobilista si è affidata a Giesse Risarcimento Danni di Belluno, gruppo specializzato nel risarcimento di incidenti stradali.

GLI INCIDENTI
Era la mattina del 7 gennaio 2011 quando si verificarono gli incidenti sulla strada Sant'Anna a Feltre: due vetture uscirono di strada, finendo nel torrente Ligont. Il primo automobilista non ebbe scampo: era Walter Biesuz, 44 anni, di Soranzen di Cesiomaggiore (il un processo penale per la sua morte si è concluso con assoluzione piena per 2 dipendenti comunali). Alle 9, nello stesso punto con lo stesso copione (fortunatamente non con lo stesso epilogo), finì di sotto C.E. al volante della su auto. «Se l'è cavata con solo delle lesioni lievi - sottolinea Claudio Dal Borgo, responsabile della sede Giesse di Belluno - Nell'incidente, però, l'auto è stata completamente distrutta e sia i danni materiali, sia le lesioni subite, andavano doverosamente risarciti». 

LA SENTENZA
«Nella sentenza - spiegano da Giesse in una nota - i giudici della Corte sottolineano come la responsabilità del Comune sia riconducibile in primis ad un rapporto di custodia». «Per noi le responsabilità erano evidenti fin dall'inizio conclude Dal Borgo Anche se c'è voluto tempo per arrivare a un verdetto che si sarebbe potuto raggiungere rapidamente e senza bisogno di ricorrere alle vie legali, siamo molto soddisfatti che giustizia sia stata fatta». A carico dell'automobilista è stato riconosciuto un minimo concorso di colpa, per non aver adottato maggior attenzione in un tratto di strada noto per la sua pericolosità.
Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 08:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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