Allarme incendi boschivi, nel mirino della protezione civile Bellunese e Vicentino

Furiosi roghi nelle aree ai piedi del Grappa (versante feltrino) e dell'Altopiano dei 7 Comuni

Giovedì 21 Luglio 2022 di Valerio Bertolio
Nel Feltrino il bosco attaccato dalle fiamme

BELLUNO/VICENZA - Viste le condizioni meteo-climatiche e vegetazionali, la Protezione Civile del Veneto ha dichiarato lo stato di «grave pericolosità» per gli incendi boschivi, allargandola ai territori comunali a rischio nelle province di Belluno e Vicenza - aree di base montane. Fino alla comunicazione di revoca dello stato - informa la Regione - sono pertanto vietate tutte le operazioni che possono creare pericolo o possibilità di incendio in aree boscate, cespugliate o arborate, e comunque entro la distanza di 100 metri da questi terreni.

Per le trasgressioni si applicano le sanzioni previste dalla Legge e dalle prescrizioni di massima e di Polizia Forestale vigenti. 

Caltrano, domate le fiamme nel bosco

Nel Bellunese da giorni tiene bancol'incendio di Lamon, ai piedi del versante feltrino del Grappa, mentre grande attenzione è riposta sul Vicentino e nelle aree ai piedi delle Prealpi. Un furioso incendio ha riguardato, nell'area Bassano-Marostica, le colline di Molvena, mentre a Caltrano, alle pendici dell'Altopiano dei 7 Comuni, a Malga Sunio, il maxi rogo che ha interessato nel bosco una grande catasta di legna tagliata dai boscaioli è stato messo sotto controllo e la situazione stamane è stata definita buona, avendo i vigili del fuoco ridotto la criticità dell'incendio di catasta anche grazie a schiumature da parte di volontari di Cogollo del Cengio e vigili del fuoco.

Caltrano, risolto il furioso incendio della catasta nel bosco

Lamon, stabilizzata situazione: ipotesi dolo

Dopo le operazioni di bonifica di ieri, la situazione al momento sembra stabile, con piccoli fumaioli localizzati all'interno del perimetro sia a monte del sentiero che nelle aree non raggiungibili a piedi. Sul posto Dos e un volontario Ana per monitoraggio. Altro personale Ana e di Venetoagricoltura sono a disposizione in zona imbarco.

«Le squadre a terra hanno lasciato la zona dell'incendio. La situazione è nettamente migliore rispetto alla sera prima. Questa mattina (22 luglio ndr) riprenderà la bonifica a terra previo rifornimento idrico con elicottero, con squadre Ana Feltre e Veneto Agricoltura, più eventuale intervento con elicottero, se necessario». Il bollettino finale della giornata è firmato dall'assessore regionale Gianpaolo Bottacin. Non c'è quindi da abbassare la guardia, né può essere questo il momento dei trionfalismi. L'incendio di Lamon lo ha insegnato chiaramente in queste settimane di luglio. Ogni volta che sembrava spento c'è stato un colpo di coda, un nuovo focolaio, una nuova emergenza. Anche ieri pomeriggio le fiamme sembravano domate, il fumo scomparso. Ma è stata l'ennesima giornata di corsa contro il tempo. L'assessore Bottacin lo aveva spiegato da subito: «Questo genere di incendi è particolarmente insidioso». A complicare il quadro il venticello che soffia, poco o tanto, in continuazione, sui pendii sopra la Val Cismon nei comuni bellunesi di Lamon e di Sovramonte. E in queste ore ci si interroga sulle cause dell'incendio. Qualcuno ha ipotizzato che potrebbe essere un incendio doloso appiccato addirittura da qualcuno che non vorrebbe persone in zona.

L'IPOTESI
A schierarsi su questo fronte anche il preside in pensione e noto pittore Graziano Baster, lamonese di nascita (recentemente candidato a Feltre): ipotizza che ci sia il cretinetti che non vuole questa strada forestale che invece in molti vorrebbero anche per valorizzare borgate e boschi privati e della foresta comunale della zona ricca di piante di alto fusto e che il fuoco sia appunto di origine dolosa. «Non è possibile che con tutta quell'acqua gettata da riempire un laghetto su una zona limitata il fuoco quasi ogni giorno si riattivi e ci sia un costo notevole di spese di mezzi e uomini di supporto per arrivare a spegnerlo solo per alcune ore». Ieri, prima delle 11, il Sass Falares fumava già per il fuoco che ardeva ed è entrato in azione l'elicottero in mezzo al bosco con la cesta dell'acqua ed ha anche scaricato una squadra di 2, 3 persone per preparare un intervento con personale specializzato.

IL CAMPO BASE
Dal campo base, nella campagna di Zorzoi dall'altra parte della vallata, si vede bene il luogo dell'incendio e c'è una strada che sale dalla Regionale 50 senza problemi di strettoie o traffico pesante. Ieri l'elicottero ha sempre pescato dalla vasca posizionata al campo base. L'autobotte dei vigili è ritornata a Feltre alle 12,30 quando il fuoco era ormai contenuto per fare il pieno. Intanto l'elicottero ha portato sul posto dell'incendio altri addetti per rafforzare l'operazione spegnimento. I tecnici, infatti, sono rimasti sul posto per i dovuti e necessari controlli sia del materiale di sottobosco bruciacchiato che della presenza di uomini estranei. C'è un'ordinanza dell'amministrazione comunale di Lamon ancora emessa all'inizio del pericolo fuoco che vieta a chiunque di percorrere anche a piedi la strada detta della Selva che va alla vicina borgata di Pugnai e tutti quei sentieri che portano nelle vicinanze dello sperone del Sass Falares. Alle 13,30 il fuoco sembrava spento, grazie all'impegno dell'elicottero e ai getti d'acqua con la schiuma anti incendio. Ma cantare vittoria, la cronaca di questi giorni l'ha insegnato chiaramente, è del tutto fuori luogo.
 

Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 10:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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