Crescita anomala delle imprese con il lockdown, il caso sotto "indagine"

Mercoledì 16 Dicembre 2020 di Lauredana Marsiglia
I grandi eventi sportivi di Cortina fanno alzare la guardia su possibili infiltrazioni mafiose negli appalti

BELLUNO - Un aumento anomalo di imprese nel periodo di maggior depressione economica legata al lockdown, porta la provincia di Belluno a diventare esempio di movimenti da monitorare per evitare possibili infiltrazioni criminali sul territorio. A fine settembre, infatti, la provincia ha visto insediarsi 80 nuove attività imprenditoriali. La prevalenza di esse, tuttavia, lascia apparentemente intendere movimenti più di tipo familiare che criminale, trattandosi in larga parte di alloggi (B&B) seguiti da ristorazione e manifatturiero. Sullo sfondo, nel bene e nel male, restano i Mondiali di sci 2021 di Cortina e le Olimpiadi 2026 che spostano enormi quantità di danaro.
REGIONAL EXPLORER
Il caso è stato citato ieri dal vice direttore della Camera di Commercio di Belluno-Treviso, Marco D’Eredità, nel presentare il nuovo applicativo denominato Rex - Regional Explorer che presto sarà a disposizione anche della Prefettura di Belluno. Rex è finalizzato ad un utilizzo evoluto delle informazioni del Registro Imprese da parte delle forze dell’ordine capace di fornire non solo i macro-dati, ma anche i dettagli delle dinamiche economico-societarie dei territori.
«La demografia d’impresa fatta nel periodo post-Covid - spiega D’Eredità - registrava un certo aumento di localizzazioni, nuove imprese o nuove sedi, in provincia di Belluno. Con il collega dell’Ufficio studi ci siamo quindi chiesti come mai, in un periodo in cui il Covid aveva fatto chiudere più imprese, a Belluno si fosse in realtà verificato il contrario. Le spiegazioni più plausibili sono due: primo, i Mondiali di sci 2021 e le Olimpiadi 2026 hanno creato interessi su più fronti, dall’edilizia all’accoglienza; secondo, malgrado tutto, l’impresa va comunque avanti. Ma c’è anche l’aspetto più preoccupante, ovvero che dietro a queste nuove localizzazioni possa esserci un’attività di riciclaggio legata proprio ai forti investimenti in atto sul territorio dolomitico».
LA DENUNCIA DI RICICLAGGIO
Sempre ieri, a lanciare l’allarme su strani movimenti finanziari in Veneto, ci ha pensato l’Ordine dei dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Venezia. «Venezia, Verona, Padova, Belluno e Treviso sono province ad alto rischio riciclaggio» ha detto Antonio Fortarezza, presidente della Commissione antiriciclaggio dei commercialisti di Milano e componente della Commissione nazionale.
PROVINCE A RISCHIO
L’assemblea ha fornito anche alcuni dati per consentire una migliore comprensione della dimensione del problema: sono state 105.789 le operazioni finanziarie sospette registrate nel 2019 in Italia e, di queste, il 12% (12.284) ha riguardato il Nord Est, con il Veneto (8.788 casi) in maglia nera. Nello specifico, Padova guida la poco invidiabile classifica relativa alle province con 1.836 segnalazioni, davanti a Verona, con 1.769. Dietro a loro Venezia, con 1.595 e Vicenza, con 1.494. Più indietro Treviso, con 1.478 e, staccate, Rovigo, con 398 e Belluno, con 218. Il Veneto è, attualmente, la quarta regione a livello nazionale per invio di segnalazioni di operazioni sospette.
 

Ultimo aggiornamento: 08:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci