Everesting sul Nevegal: «Ecco i nostri 8mila da scialpinisti»

Mercoledì 3 Febbraio 2021 di Federica Fant
Aron Lazzaro e di Davide Maccagnan hanno fatto gli 8mila di dislivello sul Nevegal

L’IMPRESA
BELLUNO Il primo Everesting sul Nevegàl porta le firme di Aron Lazzaro e di Davide Maccagnan. Il 1° febbraio, hanno percorso 8.848 metri di dislivello con gli sci da alpinismo in poco più di 19 ore. L’Everesting è una sfida che consiste nel prendere una salita qualsiasi e ripeterne il dislivello tante volte quante sono necessarie per raggiungere l’altezza del Monte Everest, ovvero 8848 metri. Una vera impresa. C’è da dire che i due sono atleti di lungo corso e che non si sono improvvisati in un’impresa fisicamente complessa. Aron ha 39 anni, trentino, e proviene dal mondo del running, le corse. Dal 2019 allena come personal trainer persone appassionate del running per la palestra All Fit di Trichiana. Quest’estate, insieme ad altre due persone ha completato l’Alta Via dei Pionieri, un nuovo percorso di alta via che compie un giro ad anello completo intorno a tutto il gruppo delle Pale di San Martino, il più esteso delle Dolomiti e patrimonio dell’umanità. Sua l’idea, in veste di ambassador Brooks e guida ambientale escursionistica. Proprio alla palestra di Trichiana conosce Davide Maccagnan, 33 anni, «vivo sulla punta del lago di Arsiè, a Fonzaso». Davide è un canoista della nazionale italiana, vanta anche un titolo di campione nel 2019. «Da tre mesi – racconta Maccagnan – ho conosciuto lo sci alpinismo. Ad Aron, mentre si scherzava è venuta l’idea dell’Everesting». Detto, fatto. In tre settimane hanno trovato alcuni sponsor che hanno finanziato “l’impresa”. «Missione compita», hanno raccontato ieri. «8.848 metri di dislivello raggiunti salendo e scendendo più volte dalla Grava alle antenne dietro il rifugio Bristot. Quasi 86km percorsi con sci da alpinismo». Una impresa incredibile anche perché la discesa era lungo il Toront e le Erte, piste non battute. «Una avventura – raccontano Aron e Davide - compiuta da due atleti preparati, lo vogliamo sottolineare perché non passi il messaggio sbagliato». Questo Everesting «è stata una nostra sfida personale – fa sapere Aron Lazzaro -, una challenge su come avrebbe risposto il nostro corpo. Abbiamo scelto lo sci alpinismo perché era una disciplina che non era ancora stata presa in considerazione fuori dalle piste battute. In quelle battute sì». Ed è stato bellissimo, raccontano Lazzaro e Maccagnan «soprattutto il percorso nelle ore notturne, con la luna, con civette, gufi, un gallo cedrone». E così sono partiti alle 7.30 di lunedì 1° febbraio per terminare l’Everesting 19 ore dopo. 
Federica Fant 
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