Imprenditore con locali notturni si spoglia di ogni bene per non pagare la ex

Domenica 25 Novembre 2018 di Denis Barea
Imprenditore con locali notturni si spoglia di ogni bene per non pagare la ex
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BELLUNO - Più di 170 mila euro. A tanto ammonta l'arretrato che G.R., 60enne, noto imprenditore castellano, titolare di svariati locali notturni soprattutto in provincia di Belluno, deve alla ex moglie. Soldi che corrispondono ai 3 mila euro al mese che il tribunale civile di Treviso ha stabilito nel 2015 come assegno di mantenimento alla donna dopo il divorzio, calcolato sulla base della valutazione del tenore di vita in costanza di matrimonio. Ma che l'uomo non ha mai pagato, limitandosi a versare 300 euro al mese. 

 
L'ESCAMOTAGE
Per evitare i decreti di precetto inviatigli dal legale della ex consorte, l'avvocato Pierantonio Menapace, R.G. si sarebbe spogliato di tutti i propri averi, compresa la lussuosa villa in cui vive a Castelfranco, intestandoli a società di diritto monegasco che fanno riferimento a Alberto Vazzoler, il dentista-finanziere di Musile di Piave indagato dalla Procura di Venezia con l'accusa di riciclaggio di denaro, finito anche agli arresti domiciliari e sottoposto al sequestro cautelare dei suoi immobili, tra cui due superattici a Jesolo. 
LA DIFESA
Trascinato in tribunale dalla ex per violazione della legge che stabilisce l'assegno di mantenimento R.G. si è difeso sostenendo che gli affari vanno male. E come scudo ai pignoramenti ha fatto in maniera di risultare nullatenente. Tutti i suoi beni immobili infatti sono stati venduti a società con sede nel principato di Monaco e di cui risulta titolare Vazzoler. Un giro di capitali mobili e immobili verso l'estero che stando a quanto emerso era già iniziata sul finire degli anni 90, quando il 60enne, per mettersi al riparo da alcuni creditori, aveva ceduto alcune attività alle società di Vazzoler per un valore di circa 12 miliardi di lire. Fatti che, secondo il Tribunale civile di Treviso, chiamato a occuparsi delle vicenda in relazione ad di revocatoria presentate dai creditori di R.G., sarebbe stati quanto meno sospetti. 
L'ACCUSA
Sui quei beni infatti, così come per quanto riguarda quelli di cui si è spogliato recentemente per non pagare gli alimenti alla ex moglie, l'uomo avrebbe mantenuto un diritto di usufrutto. Per i giudici civili una manovra strumentale, dato che le società del veneziano Vazzoler non avrebbero avuto un interesse specifico e identificato in quelle operazioni. Se non quello di movimentare capitali verso l'estero. Al faccendiere Vazzoler, infatti, la Procura di Venezia contesta una attività di esportazione illegale di capitali, un giro di milioni e milioni di euro che, passando per la Svizzera, faceva arrivare soldi e beni di svariati imprenditori a Dubai, da dove in alcuni casi venivano poi spostati su conti di paradisi fiscali come le Bahamas. Quello che R.G. non immaginava è che i magistrati veneziani aprissero una indagine su Vazzoler. Svelando così anche il giro che l'imprenditore, già indagato anche per lesioni sempre ai danni della ex, avrebbe messo in atto da più di 20 anni per portare via dall'Italia i propri capitali. La denuncia è partita dall'ex moglie. 
Denis Barea 
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