Miramonti, ma chiude o no? La proprietà: «Dateci più tempo». Il sindaco ora valuta se revocare l'ordinanza

Situazione in divenire dopo gli annunci. Chiesti 45 giorni per i lavori. Lorenzi: "Attendo il report dei pompieri per decidere". Intanto l'immobiliarista Corsini che ha fatto scattare le verifiche dice: "Non ho gettato fango, solo sollecitato controlli". E i suoi "ultraboy" stanno "radiografando" molti altri alberghi

Venerdì 27 Gennaio 2023 di Olivia Bonetti
Controlli dei vigili del fuoco sulle documentazioni dell'hotel Miramonti: chiuderà o no?

CORTINA D'AMPEZZO - «Stiamo esaminando la documentazione». Erano nel pieno del lavoro, ieri i vigili del fuoco e le parole del comandante provinciale, Antonio Del Gallo, non lasciavano trapelare nessuna pista per comprendere quale sarà la sorte del Miramonti Majestic di Peziè. Dovrà chiudere i battenti subito? Gli verrà data una proroga di 45 giorni per mettersi in regola? O verrà revocata l'ordinanza che sospende la licenza alberghiera e l'albergo tornerà alla normalità?

Intanto l'immobiliarista romano della società Abramovich, Matteo Corsini, replica alle accuse di aver sparso fango sulla comunità: «Ho fatto solo richiesta di verifica e ispezione urgente presso le strutture indicate. Il sottoscritto non ha sparso fango, ho semplicemente dato il mio contributo alla collettività e a loro ho aperto gli occhi sulle carenze normative degli impianti dell'hotel Miramonti e ho chiesto di capire come il dipartimento dell'edilizia e i vigli del fuoco autorizzino titoli edilizi e certificati prevenzione incendi».

E prosegue: «Ho chiesto alle autorità di capire cosa succede a Cortina, cosa fanno i proprietari, ma sopratutto se nella catena di ispezione e controllo qualcosa non va o non vede».

AL LAVORO
In attesa della decisione dei tecnici dei pompieri ieri sera anche il sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi. «Ho sentito i vigili del fuoco - spiegava - stanno facendo tutte le considerazioni in merito al materiale che è arrivato: quindi o in serata o domani spero mi arrivi tutto in maniera da capire cosa succede». E poi? «Sentiti loro, sentito il prefetto, decideremo se revocare l'ordinanza o mantenerla - ha spiegato il primo cittadino -. Io spero che quanto è stato dato dalla proprietà sia sufficiente per poter continuare l'attività». Nel frattempo al sindaco è arrivata anche l'istanza della famiglia Zanchetta, tramite il proprio avvocato Bruno Barel dello studio trevigiano Bm&A, di modificare l'ordinanza e di dare un termine ragionevole per mettersi in regola. Con 45 giorni, ad esempio, ci sarebbe tempo di concludere la sistemazione, già iniziata dalla proprietà.

IL PRIMO CITTADINO: «NON MI ESPRIMO NEL MERITO, SONO FATTI TECNICI». IN SILENZIO IL PREFETTO SAVASTANO. TRA LE IPOTESI, ATTIVARE VIGILANTI  PER LA PREVENZIONE INCENDI 

«Sono i vigili del fuoco che si esprimono nel merito, non spetta me entrare nel merito perché sono tutte considerazioni tecniche - ribadisce Lorenzi -. Io sono un mero esecutore». Ricordiamo che una delle proposte della famiglia Zanchetta (non richiesta dalla legge) è quella di attivare delle misure temporanee: chiudere delle aree dello stabile, alcune camere o attivare le mini-squadre con persone dedicate a presidiare controllare lo stabile, ovvero dei vigilanti per la prevenzione incendi. Solo nelle prossime ore si saprà se sono state accolte. Ieri in serata vigeva il massimo riserbo: sul caso il prefetto Mariano Savastano infatti mantiene il silenzio.

SOTTO LA LENTE
Intanto l'immobiliarista sta muovendo una vera e proprio task force di tecnici che sono già in azione a Cortina: prenotano negli alberghi e come dei veri 007 indagano sul rispetto delle regole. Lui parla dei «migliori specialisti che abbiamo: noi li chiamiamo gli Ultraboy, perché sono specializzati nel radiografare le strutture edilizie». Insomma è diventata ormai una missione, una sfida quella che sta compiendo colui che si definisce il doctor House dell'edilizia, ma che ribadisce che quanto accaduto al Miramonti non ha nulla a che vedere con tutto questo. Quel giorno era in vacanza. «Non corrisponde al vero che la società   abbia ricevuto un verbale di sospensione delle attività alberghiere a causa della mia denuncia - ricorda Matteo Corsini -, infatti la Geturhotels il 26 settembre del 2022 aveva già ricevuto un verbale da parte dei vigili del fuoco di Belluno che intimava l'obbligo di permanenza nello stato di non esercizio delle attività turistiche. L'hotel non poteva dunque riaprire anche ai sensi dell'articolo 650 del codice penale».

E prosegue: «Inoltre come ben messo in evidenza dal vostro giornale il sottoscritto, la notte del 3 gennaio 2023, dopo essersi recato nella camera 110 a me assegnata, notava che le porte di entrata, ben 2, erano sollevate da terra, il parquet del corridoio risultava gonfiato, la terza porta laterale della parete opposta nella camera da letto risultava sollevata da terra, la porta stessa era imbarcata e dietro le tende del corridoio di accesso alla mia camera avevo verificato gli infissi marci e le evidenti macchie di umidità causate da una abbondante fuoruscita di acqua, fatto questo anche confermato da una delle cameriere del piano. Per questo decisi di contattare la reception, i vigili del fuoco di Cortina e quelli del comando provinciale».

Ultimo aggiornamento: 20:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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