CORTINA D'AMPEZZO - Tra due giorni l’hotel Miramonti Majestic di Peziè potrebbe chiudere.
IL TAVOLO
I primi ad arrivare ieri a Palazzo dei Rettori i vigili del fuoco con due faldoni in cui sono contenuti gli accertamenti effettuati al Miramonti. Due i sopralluoghi: quello del 2 settembre scorso quando l’albergo era chiuso e quello del 3 gennaio, richiesto da Corsini. Al tavolo, coordinato dal prefetto Marianmo Savastano, i funzionari dei pompieri e il comandante provinciale Antonio Del Gallo, il sindaco di Cortina Gianluca Lorenzi. Poi la proprietà che è arrivata assistita dai suoi tecnici e con al fianco l’avvocato Bruno Barel dello studio trevigiano BM&A. L’incontro è durato quasi 3 ore e mezza e non era aperto al pubblico. Al termine quasi nessuna dichiarazione: lo stesso prefetto, pur pressato dalla stampa, ha ritenuto di non rilasciare interviste.
IL SINDACO
A spiegare quello che sta accadendo all’uscita il sindaco Gianluca Lorenzi. «La proprietà ha chiesto ancora due giorni - ha detto - d’altronde parliamo di un albergo non di un negozio dove si tira giù la saracinesca ed è finita. Nel frattempo loro hanno raccolto tutta una serie di documentazioni in merito a quelle che erano state le prescrizioni dei vigili del fuoco. Stanno adempiendo anche dal punto di vista strutturale, ridimensionando alcune aree che potevano essere a rischio. E in questi due giorni ci hanno garantito che ci produrranno tutta quella documentazione necessaria per valutare che sia la sicurezza per i clienti». «Da parte nostra - prosegue il primo cittadino - c’è la volontà di non mettere nessuno in crisi, però rimane sempre la salvaguardia delle persone». La documentazione verrà presentata all’ufficio in Comune e sarà poi valutata con vigili del fuoco e prefetto. Lorenzi è categorico: «Se tra due giorni verrà accertato che non c’è la sicurezza per i clienti l’albergo chiuderà». Il sindaco ha spiegato che tra le ipotesi per ridurre il rischio c’è quella di chiudere alcune sale o le autorimesse, o alcune parti.
LA DIFESA
Il legale della famiglia Zanchetta, avvocato Bruno Barel si è detto soddisfatto: «È stato un incontro molto utile, ringrazio il prefetto e la sua iniziativa che per la prima volta è stato creato un tavolo di dialogo tra tutte le parti». E ha spiegato: «Si è deciso di fare un approfondimento: in questi giorni condivideremo dei documenti tecnici in modo tale che sia possibile fare chiarezza. Completeremo la documentazione dando ulteriori elementi di valutazione». Non ha nascosto che «ci stiamo comunque organizziamo per chiudere nel rispetto dell’ordinanza, ma non si può fare in 24 ore. È una macchina con 60 dipendenti». Ma è convinto che all’esito dei chiarimenti «emergerà quello che noi pensiamo» e che quindi la struttura sarebbe in regola e sicura.