LIVINALLONGO - La salvaguardia e la valorizzazione delle Dolomiti, e nello specifico dei passi Pordoi, Campolongo, Gardena e Sella, passa attraverso la rivisitazione della mobilità, perseguendo quindi la riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico, programmando sistemi di mobilità integrata capaci di decongestionare il traffico nelle valli e nei valichi. Questo percorso, in sintesi, è l’oggetto del protocollo d’intesa firmato ieri da Regione Veneto, Province di Belluno, Bolzano e Trento insieme ai Comuni di Livinallongo del Col di Lana, Selva di Val Gardena, Corvara e Canazei.
LE AZIONI IN CAMPO
Il documento prevede molteplici azioni: costituire un’organizzazione interprovinciale tra le tre Province, con la finalità di attuare il piano pluriennale e monitorarne gli sviluppi (aumento del trasporto pubblico per favorire l’interscambio con mezzi di trasporto privati, realizzazione di piste ciclabili, parcheggi dedicati per ciascuna valle, ecc.); raccogliere dati, grazie anche all’adozione di nuovi sistemi informatici, sul traffico veicolare concentrato sui passi e nei centri abitati, per poter valutare con precisione l’intensità, la frequenza e la tipologia dei flussi e stabilirne una riduzione; preparare la documentazione necessaria ad accedere a finanziamenti nazionali ed europei. L’intesa ha una durata di due anni, a partire dalla firma, ed è eventualmente prorogabile. In caso di rinnovo, entro trenta giorni dalla firma del protocollo, gli enti firmatari si impegnano a definire un nuovo piano di attività.
PRESERVARE, NON CHIUDERE
«Un’iniziativa importante sia nel merito che nel metodo - affermano gli assessori regionali Elisa De Berti e Federico Caner -, in quanto individua delle soluzioni condivise al problema della salvaguardia del patrimonio naturale e paesaggistico, anche al fine di favorirne una valorizzazione turistica, puntando alla sostenibilità e alla qualità dell’offerta, incentivando quella mobilità leggera».
«Come Provincia di Belluno - sottolinea Fabio Luchetta, consigliere delegato alle infrastrutture - dovremo lavorare per estendere le buone pratiche avviate sul gruppo del Sella a tutti i passi dolomitici. Fermo restando che la sostenibilità non può essere solo ambientale, ma deve tener conto anche le comunità locali e il loro sviluppo economico». «I passi vanno preservati, ma non chiusi - conclude Dario Scopel, consigliere provinciale delegato alla mobilità - Per questo sarà fondamentale studiare insieme alle altre Province i modelli più funzionali di mobilità integrata».
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".