Dieci priorità della provincia che i ministri bellunesi Franco e D'Incà possono sbloccare

Domenica 14 Febbraio 2021 di Andrea Zambenedetti
A sinistra il ministro dell'economia Daniele Franco a destra quello per i Rapporti con il Parlamento D'Incà

È un grido di dolore quello che emerge dalle priorità messe in fila per il bellunese.

Non una lista di desideri senza contenuti ma una serie, puntale e dettagliata, di necessità imprescindibili da presentare al Governo per riuscire a stare al passo con il resto del Paese e invertire la rotta dello spopolamento e quindi della sopravvivenza del territorio. Per la prima volta nella storia del Paese sono due i bellunesi nella stanza dei bottoni. Daniele Franco nel ministero chiave di Economia e Finanza e Federico D’Incà in quello altrettanto strategico dei Rapporti con il Parlamento. Un’occasione che non ricapita, è bene ricordarlo.


INFRASTRUTTURE
La prima delle questioni su cui il territorio dovrà tenere altissima la guardia con il nuovo esecutivo riguarda l’isolamento territoriale. Le varianti “Mondiali 2021” che dovevano essere pronte per la scorsa settimana hanno una nuova data di scadenza: inizio 2023. Nessuno può permettersi ulteriori ritardi. Altra questione in cima all’agenda le due circonvallazioni del “Piano Olimpiadi 2026”, Longarone e Cortina. Perché siano pronte per l’appuntamento a cinque cerchi bisogna correre. Senza dimenticare la linea ferroviaria Feltre- Primolano.
BUROCRAZIA
Altro nodo su cui il territorio dovrà fare pressing sull’esecutivo è quello dello sblocco del collegamento sciistico Padola- Sesto, arenato dopo il parere del (defunto) ministero dei Beni culturali. Un’opera sulla quale il territorio preme, a disposizione 40 milioni di euro che il Trentino e l’Alto Adige potrebbero decidere di ritirare in qualsiasi momento.
TURISMO
Dopo il covid il rilancio della montagna bellunese e veneta che ha perso un miliardo di euro (stima di Federalberghi Belluno) ha bisogno di un piano per permettere a tutto il comparto del turismo di montagna di rimettersi in carreggiata puntando sui turisti italiani e anche stranieri.
DIGITALIZZAZIONE
Non c’è isolamento nel 2021 che costi di più di quello digitale. La copertura in fibra ottica di tutti i comuni era prevista dal piano “Banda ultra larga” (che scadeva nel 2020). L’aggiornamento parla del 2023 per coprire l’intera provincia ma è chiaro che ogni giorno che passa si perde di competitività.
LAVORO
L’iniziativa del piano industriale Italcomp che coinvolge Acc è un paradigma degli interventi per la tenuta occupazionale, l’intervento del governo sarà determinante per sbloccare la situazione. Altro settore su cui ci sono gli occhi puntati è quello dell’occhialeria: negli ultimi dodici mesi il comparto veneto (sovrapponibile quasi esclusivamente alla provincia di Belluno) ha bruciato 680 posti di lavoro. Forse è meglio iniziare a ragionare anche a dei piani B.
RIFORMA FISCALE
Il sogno mai sopito è quello di una “Zona economica speciale” per le aree confinanti con regioni e province a statuto speciale. La Camera di commercio ci crede e nel territorio sono sorti diversi movimenti a sostegno. Non è di facile realizzazione ma è probabile che nei prossimi mesi qualcuno decida di rimettere mano alla questione.
FINANZIAMENTI
Riconoscere il differenziale “montagna”. Sul fronte delle competenze in capo alla Provincia e ai Comuni concedere stanziamenti con importi più elevati o condizioni agevolate per gli enti che non si trovano in pianura.
DISSESTO IDROGEOLOGICO
Uno snodo centrale è quello del Recovery plan: un dossier sul quale il territorio deve mettersi subito al lavoro con un doppio obiettivo. Primo: recuperare i fondi per i danni subiti dal territorio. Secondo puntare alle opere di resilienza idraulica.
FUNZIONE PUBBLICA
Il territorio non può permettersi di perdere altri servizi amministrativi essenziali dopo gli accorpamenti che hanno riguardato Camera di commercio e Banca d’Italia. 
AUTONOMIA
Altro dossier sul quale Belluno, nei prossimi mesi, dovrà provare a incidere è la discussione sul testo unico delle autonomie. Bisognerà provare a definire le funzioni del territorio, non solo del Bellunese, così da poter incidere nel nuovo quadro normativo. Niente che sia facile da ottenere o su cui sia agevole vigilare ma si tratta di obiettivi imprescindibili per un territorio che vuole provare a investire sul proprio futuro. Un’occasione così non capita più.

Ultimo aggiornamento: 09:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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