La giunta Casagrande si disintegra: dopo l'assessore lascia anche la vicesindaca

Sabato 8 Gennaio 2022 di Lucio Eicher Clere e Giuditta Bolzonello
Bepi Casagrande

PIEVE DI CADORE - E’ crisi in Comune di Pieve. La vicesindaca e asessore alla cultura Laura Zandonella Fracchiel si è dimessa ieri con una lettera depositata in Comune, nella quale rivolge al sindaco, Giuseppe Casagrande, dure critiche sul suo modo di condurre il ruolo di primo cittadino. Che la compagine eletta in lista unica nel 2018, dopo che l’anno precedente lo stesso candidato sindaco non aveva raggiunto il quorum, non abbia avuto un percorso facile è dimostrato dalle varie defezioni, dalle dimissioni dell’assessore Matteo Toscani, a quelle del capogruppo in consiglio comunale Alessandra Del Favero, a quelle annunciate nell’ultima seduta consiliare del 2021 dell’assessore Stefano Campi.
A un anno dalle elezioni per il rinnovo della compagine amministrativa nel capoluogo cadorino, il sindaco Casagrande si trova con il solo assessore al bilancio Plinio Bridda. Resisterà sulla poltrona o si dimetterà? Nei prossimi giorni si faranno valutazioni più lucide, ma le accuse mosse dalla vicesindaca Zandonella Fracchiel sono pesanti. 

«Ho cercato fin dall’inizio - scrive nella lettera di dimissioni - di svolgere il compito che mi era stato assegnato con tenacia, umiltà, correttezza e soprattutto trasparenza massima, mettendo a disposizione le mie competenze e il mio tempo. Ho dovuto presto però accorgermi che venivano prese decisioni che riguardavano i miei settori di competenza, e non solo, senza nemmeno informarmi e/o consultarmi, dimostrazione questa di scarso riconoscimento dell’incarico che ero chiamata a ricoprire. Più volte ho fatto presente questa situazione nelle sedi adeguate, ma l’atteggiamento non è cambiato, tanto da allontanarmi sempre più dai miei compiti, scoraggiata da questo modus operandi». La Zandonella resterà comunque in consiglio e non è escluso possa passare in minoranza.

«Mi dispiace tanto - assicura Bepi Casagrande - da appassionato di montagna sono ancora più amareggiato perchè quando si parte per la scalata la meta, la vetta la si vuole conquistare in compagnia». Non è così. La spedizione di Progetto Cadore, il movimento che ha portato alla guida di Pieve Bepi Casagrande, continua a ranghi ridotti, ma continua fino alla fine del mandato. Tante le questioni sul tappeto, tanti i progetti aperti e i lavori da avviare, non farlo significherebbe perdere delle occasioni importanti.   «Con il gruppo ci siamo sentiti al telefono a tutti intendono proseguire, presto faremo un incontro. Non c’è tempo da perdere, dobbiamo rimpolpare la giunta per portare dignitosamente alla fine il mandato; l’impegno c’è, lo dobbiamo a chi ci ha eletto». Giunta dimezzata: con il sindaco resta l’assessore al bilancio Plinio Bridda. Sono tanti gli interrogativi che Casagrande si pone con le due lettere di dimissioni in mano, una lettura che gli lascia l’amaro in bocca anche per questioni che ritiene di scarso peso specifico ma che per i dimissionari sono invece importanti.

«Mi dispiace veramente - aggiunge - anche perché ad una lettura veloce si potrebbe avere del sottoscritto una immagine che non mi rappresenta. Non sono un tiranno che mortifica gli altri, ho tanti difetti ma non certo questo. Non sono un despota che ruba spazio agli altri mortificandoli, ho sempre cercato di valorizzare tutti».  
Il lavoro, comunque, continua attorno al tavolo del gruppo Progetto Cadore a breve si deciderà chi sostituirà i dimissionari.

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