Giro d'Italia a Cortina: paura per vento e neve sui passi Fedaia, Pordoi e Giau

Lunedì 24 Maggio 2021 di Marco Dibona
La discesa del passo Giau, stretta fra due muri di neve

CORTINA È il grande giorno del Giro d’Italia in provincia di Belluno, con l’arrivo a Cortina d’Ampezzo. La tappa regina della corsa rosa numero 104 segnerà la classifica, forse non tanto per designare il vincitore, quanto piuttosto per capire chi non potrà più concorrere alla vittoria finale. La salita iniziale alla Crosetta, con i suoi 1.100 metri di dislivello, dice subito come saranno le cose, nel resto della giornata. La sfida vera comincia però con il passo Fedaia e le sue terribili rampe; poi arriveranno il Pordoi e il Giau, con l’incognita del maltempo, persino con la possibilità di trovare la neve in strada, a rendere difficile la salita e pericolosa la discesa. Le ultime previsioni parlano di pioggia mista a neve già sul Fedaia con raffiche anche a 40-50 all’ora.

Temperature basse e rischio anche di nebbia fin sul passo Giau.

LE INSIDIE
Le previsioni meteo sono del tutto sconfortanti, anche per gli spettatori, che avranno difficoltà a seguire la gara, a lato delle strade, fra alti muri di neve, di un inverno che non cede. A Cortina il sindaco Gianpietro Ghedina si compiace: «Per noi è un’esperienza nuova, ora siamo una delle tre città venete del Giro, con Verona e Cittadella. Il traguardo a Cortina è un evento fortemente voluto dal presidente veneto Luca Zaia (che sarà al traguardo, ndr), perché il Giro è sempre più un evento internazionale che scopre il nostro Paese. Questa tappa è una bella cartolina, darà una grande visibilità a Cortina, al Veneto, alle Dolomiti. Si inserisce in un contesto più ampio, dai Mondiali di sci 2021 alle Olimpiadi invernali 2026; questo percorso, che ci avvicina ai Giochi, è una grande occasione di interesse mediatico su di noi».

IL PROGRAMMA
La tappa di oggi attraversa tre regioni e quattro province. La tabella cronometrica prevede l’ingresso nel Bellunese, dal Cansiglio, a mezzogiorno, per cui la strada sarà chiusa alle 9.30, due ore e mezza prima del presunto passaggio, con la media più alta. Secondo queste stime, i primi ciclisti saranno a Ponte nelle Alpi alle 12.34; a Belluno alle 12.47; alle 13.25 ad Agordo; transiteranno a Caprile alle 14, per affrontare la salita del Fedaia. Il rientro in provincia, dal passo Pordoi, li porterà ad Arabba alle 15.34, dove saranno accolti con particolare calore, dalle organizzazioni degli eventi per amatori, previsti d’estate. Affronteranno il Giau alle 16 e i migliori impiegheranno soltanto mezz’ora per scalarlo.

L’ABBRACCIO
L’arrivo nel centro di Cortina è previsto fra le 16.51 e le 17.23, in base alle medie che terranno i corridori. Il percorso coinvolge una quindicina di comuni della provincia, dall’Alpago sino a Colle Santa Lucia e San Vito di Cadore, che confinano sul Giau, e poi gli ultimi dieci chilometri, in territorio di Cortina d’Ampezzo, di una tappa che ne conta 212, per un dislivello massacrante, 5.700 metri da scalare. A Cortina il Giro porterà molta gente, per assistere all’arrivo, ma ci saranno delle limitazioni per l’accesso del pubblico.

LA VIABILITÀ
Sin da ieri tutti i piazzali del centro di Cortina sono stati occupati dall’organizzazione del Giro. Non si può parcheggiare nel piazzale della Stazione, dove è allestito il villaggio di tappa; in Largo delle Poste ci sono i mezzi della produzione televisiva Rai; non si parcheggia in piazzale Revis e neppure nel piazzale Azzurri d’Italia, davanti allo stadio Olimpico. Le auto saranno dunque fermate alle porte di Cortina, ad Acquabona, e a Fiames. Non si potrà scendere dal passo Falzarego, oltre il piazzale di Son dei Prade. L’amministrazione comunale ha predisposto un servizio accurato di trasporto pubblico, per raggiungere il centro. Ci sarà un controllo anche delle strade e delle piazze, dove le persone non potranno assieparsi e ci saranno le forze dell’ordine e i volontari della protezione civile a regolamentare l’accesso dei tifosi.

Ultimo aggiornamento: 10:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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