Cortina, l'arrivo sulle ruote di Coppi nella speranza del rilancio, sfiorando i luoghi del mondiale e delle Olimpiadi

Venerdì 21 Maggio 2021 di Marco Dibona
Pocol, sul prato la scritta di saluto di Cortina al Giro

CORTINA - L'arrivo a Cortina d'Ampezzo del tappone dolomitico di lunedì 24 maggio, sedicesima frazione del Giro d'Italia 2021, consolida ed esalta un rapporto stretto della conca con lo sport. Tutto lo sport, con le discipline invernali e quelle estive. È un evento voluto e sostenuto da istituzioni, enti, associazioni, imprese e cittadini. Non poteva che arrivare a Cortina, questa tappa regina della Corsa Rosa, nell'anno dei campionati del mondo di sci alpino, organizzati lo scorso mese di febbraio, a dispetto di tutte le avversità. «Mentre il mondo dello sport è fermo, qui a Cortina si organizza un Mondiale», commentò l'inverno passato Carlo Mornati, ex azzurro del canottaggio (argento olimpico a Sydney 2000 e due volte iridato) e segretario generale del Comitato olimpico italiano.

OMAGGIO ALLE DOLOMITI
Il Giro omaggia le Dolomiti, come fa ogni anno, ma questa volta si ferma in una delle sedi dei Giochi olimpici e paralimpici invernali 2026. I corridori, scendendo dal passo Giau, verso il traguardo, posto nel centro del paese, passeranno alle pendici della Tofana, sotto le piste da sci dei Mondiali delle Cinque Torri e del Col Druscié; sfioreranno la pista di bob Eugenio Monti a Ronco; vedranno lo stadio Olimpico del 1956, che sarà usato di nuovo, 70 anni dopo, per il torneo a cinque cerchi di curling. È storia consolidata, quella del rapporto di Cortina con lo sport, dalla prima gara di sci corsa nel 1901, alla fondazione del Club sportivo Ampezzo nel 1903, alla nascita dei diversi sodalizi sportivi, nei primi decenni del Novecento.

RAPPORTO CONSOLIDATO
Il grande ciclismo, con il Giro d'Italia, con i suoi campioni celebrati, passa in valle quasi ogni anno. Sette volte c'è stato l'arrivo di tappa, il primo striscione del traguardo fu esposto nel 1939. Qui hanno vinto Fausto Coppi e Luison Bobet; qui ha perso la maglia rosa Francesco Moser, nello strappo maligno verso Pié Tofana, nel 1977; qui ha sofferto Vincenzo Nibali, affrontando la bufera di neve, dalle rampe del passo Tre Croci, sopra le case di Alverà, che l'ha avvolto sino al traguardo trionfale delle Tre Cime di Lavaredo, nel maggio d'inverno del 2013.

Oggi i protagonisti si chiamano Evenepoel e Bernal.

SPERANZA DI RILANCIO
A questa tappa del Giro Cortina affida la speranza di rilancio, dopo un anno di difficoltà e sofferenza. Quell'evento dovrà dare il colpo di pedale per avviare una stagione turistica nella quale si ripongono tante speranze di rinascita. La bicicletta dovrà essere uno dei veicoli sui quali far viaggiare l'economia di un paese, di un territorio e della sua gente. Ne è certa l'amministrazione provinciale di Belluno, intervenuta con un sostegno importante, un investimento destinato a dare frutto.

Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 09:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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