Giro d'Italia, Marmolada blindata: «Tutto chiuso già da giovedì sera»

Giovedì 19 Maggio 2022 di Giovanni Santin
Giro d'Italia nel Bellunese
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BELLUNO - La decisione finale su quando scatterà l'interdizione al traffico veicolare nella Marmolada non c'è ancora.

Con ogni probabilità il prefetto emetterà l'ordinanza nelle prossime ore. La riunione convocata ieri a Rocca Pietore dalla questura di Belluno sull'organizzazione della tappa del Giro d'Italia aveva l'obiettivo di stabilire la forza da schierare in campo. E i numeri emersi nell'incontro sono imponenti. Cinquanta uomini e donne tra poliziotti, carabinieri e finanza. Soltanto di polizia stradale saranno in campo 13 pattuglie per il controllo dinamico del territorio. Insomma l'obiettivo è di garantire la massima sicurezza alla Carovana e ai suoi spettatori. In campo anche le polizie locali e la protezione civile. Sulla base di questi numeri, della morfologia della tappa e delle previsioni degli spettatori (cento mila) verrà presa la decisione di quando bloccare l'accesso alla vetta in cui si decideranno le sorti della Corsa rosa. Un presidio composito che ovviamente è in grado anche di anticipare l'entrata in azione.

I TIMORI
Tra gli operatori economici dell'Alto Agordino, soprattutto quelli del comparto ricettivo, c'è un po' di preoccupazione legata ad una chiusura troppo anticipata del percorso che porta alla vetta. Il timore è nato quando ha cominciato a diffondersi la notizia che l'accesso al passo Fedaia, dove si concluderà la tappa di sabato 28 maggio, verrebbe impedito 48 ore prima del passaggio della carovana rosa, cioè giovedì sera. L'ipotesi ventilata in questi giorni è quella di chiudere la strada in località La Murada, in Comune di Rocca Pietore, lì dove un bivio permette di andare verso Digonera o verso Rocca Pietore. Ma da qui al passo Fedaia, dove è collocato l'arrivo di tappa, ci sono una ventina di chilometri. Ecco quindi la paura degli albergatori che temono una raffica di disdette: se non è possibile avvicinarsi un po' di più al luogo dell'arrivo di tappa dicono - quanti saranno gli appassionati di ciclismo che decideranno davvero di venire a Belluno e di salire al Fedaia; quanti, al contrario, rinunceranno alla loro trasferta visto che non sarà possibile, se non con una lunga scarpinata a piedi, salire al passo? Tra le valutazioni in corso in questi giorni anche l'ipotesi di far scattare i primi blocchi ben prima, addirittura ad Alleghe, perché in località La Murada non sarebbe possibile nemmeno trovare posto sufficiente per far parcheggiare le tante, tantissime macchine che arriveranno.

RISCHIO INGORGHI
Lo scopo? Evitare che in una giornata auspicabilmente di sole l'afflusso per un tappa decisiva per la classifica del Giro d'Italia sia tale da mandare in tilt non solo il traffico, ma anche la garanzia della sicurezza. Le stime parlano di centomila presenze. Un numero che potrebbe mettere in seria difficoltà la fragile rete stradale della provincia. Per ovviare a questo problema è stata avanzata l'idea di un servizio taxi a cui sarebbe deputato il compito di raccogliere le persone lì dove la strada verrà chiusa e di accompagnarle lungo i tornanti del Fedaia. Una proposta che in un primo tempo non sarebbe stata apprezzata, ma per la quale ora si è aperta un breccia. Nei prossimi giorni arriverà la decisione definitiva anche su questo aspetto.

LE CATEGORIE
Sui possibili problemi generati dalla chiusura della strada, si esprime Walter De Cassan, presidente provinciale di Federalberghi: «Non vedo quale sia il problema esordisce cercando di smorzare la preoccupazione è sempre accaduto che per il Giro d'Italia si programmi la chiusura delle strade 48 ore prima dell'arrivo dei corridori, ma che poi in realtà essa venga fatta scattare solo 24 ore prima. La paura che non arrivino turisti e appassionati? Chi vuole vedere la corsa dal vivo non si fa fermare da questo tipo di ostacoli e arriva dove vuole». De Cassan poi aggiunge: «L'indotto portato da un evento come il Giro d'Italia e per di più di un arrivo di tappa è talmente alto, la pubblicità che nasce dalle immagini stesse che vengono diffuse in tutta Italia e anche oltre ha una così importante ricaduta, che davvero non mi preoccuperei che le strade vengano chiuse 24 o 48 ore prima».
 

Ultimo aggiornamento: 10:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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