Addio a Giovanni Bortot, sindaco e parlamentare partigiano

Sabato 11 Luglio 2020 di Giovanni Santin
Giovanni Bortot durante la cerimonia partigiana al Bosco delle Castagne di Belluno
PONTE NELLE ALPI - Giovanni Bortot avrebbe compiuto 92 anni il prossimo 14 ottobre. Nato a San Fior, in provincia di Treviso, già sindaco di Ponte nelle Alpi e parlamentare per due legislature con il Partito Comunista Italiano, Bortot è morto mercoledì sera all’Ospedale San Martino di Belluno. Bortot ha attraversato da protagonista il ventesimo secolo. Non solo come amministratore. A partire dalla Resistenza: Ardito, questo era il suo nome di battaglia. Cresciuto politicamente nel Pci, frequentò la scuola di partito alle Frattocchie. Risale al 1956 l’elezione in consiglio comunale. 
Tante le testimonianze di affetto e stima, tra cui le parole del segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti: "Abbiamo perso un militante generoso. Protagonista della lotta di Liberazione e amministratore stimato, nonché parlamentare vicino ai più deboli".

L’IMPEGNO DEL 1963
Vice-sindaco al momento del Vajont, fu fra i primi ad organizzare i soccorsi. All’indomani del 9 ottobre 1963, salì a Longarone e ad Erto e Casso. E poi fu in prima linea nell’organizzare gli aiuti e nel recupero delle vittime dall’altra; fu attivo anche nell’individuare il sito, a Fortogna, dove vennero sepolte le salme. Ed anche in seguito rimase a fianco delle popolazioni colpite, sostenendo le loro battaglie e accompagnando i testimoni sino a L’Aquila, dove era stato spostato il processo. In occasione del suo novantesimo compleanno nell’ottobre del 2018, l’onorevole Roger De Menech, a sua volta pontalpino e che spesso parla di Bortot come di un esempio, aveva condotto una ricerca negli archivi della Camera: «Ho scoperto che ha anche avuto una richiesta di autorizzazione a procedere – raccontava due anni or sono, reduce dagli archivi romani, quando gli amici di Ponte gli organizzarono una festa per celebrare quota 90 – per un cartello giudicato troppo forte in occasione delle proteste successive al Vajont. Naturalmente la richiesta non ebbe esito». 
DUE LEGISLATURE
E da quel lontano 1963, mai è mancato alle manifestazioni organizzate annualmente in occasione dell’anniversario del Vajont. Nel 1968 Bortot viene eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati e confermato nella tornata successiva: V e VI Legislatura arricchite da 21 interventi e la presentazione di 48 proposte di legge. Egli fu tra i promotori e legò in particolare il proprio nome alla legge a tutela dei malati di silicosi, la “pussiera” che colpì i molti bellunesi al lavoro nelle cave, in miniera, nella costruzione di gallerie: 6.000 i morti in pochi anni. «Era un altro Vajont – era solito ripetere - ma dimenticato». 
PRIMO CITTADINO
Nel 1980 diventa sindaco di Ponte nelle Alpi e, fatto salvo per una parentesi fra il 1985 e il 1986, è primo cittadino per quattro legislature. Diciassette gli anni da sindaco, dieci le volte consecutive in cui è stato eletto in consiglio comunale, otto gli anni trascorsi come deputato. «Rispetto alla carica di parlamentare, è stato più importante poter amministrare ed essere attivo in Comune – scrisse nel libro intervista “Militanza politica e amministrazione” edito nel 2005 dall’Isbrec - mi piaceva molto di più fare il sindaco che il deputato». 
«SODDISFATTO DELLA MIA VITA»
E quando, all’inizio del 2019, ricevette la Medaglia dell’associazione dei Parlamentari per celebrare i nove decenni di vita, disse: «Sono soddisfatto di quello che ho fatto nella mia vita, ma ho il rammarico di aver sottratto tempo alla famiglia». Ritiratosi dall’impegno amministrativo, non è mai mancato quello politico, cioè di attenzione e cura del bene comune. Come quando decise di erogare parte della propria indennità mensile di ex parlamentare alla Casa di Riposo di Ponte. Due anni fa alla Festa dell’Unità intervenne per ricordare Ferruccio Vendramini, da poco scomparso; lo scorso anno per ragionare del difficile momento politico che poi aprì alla crisi di Governo.
L'addio martedì 14 con una cerimonia civile all'ex Casa Rossa di Ponte nelle Alpi.
Ultimo aggiornamento: 08:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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