Giochi invernali 2026, «L'ex villaggio Eni diventi olimpico: ma la proposta è stata ignorata»

Provincia e Comune hanno ripetutamente avanzato l'idea a Commissario e Regione, nessuno ha dato una risposta

Sabato 11 Marzo 2023 di Giuditta Bolzonello
Ex villaggio Eni

BORCA DI CADORE - Provincia di Belluno e comune di Borca di Cadore lanciano l'idea di recupero dell'ex villaggio Eni di Cancia in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, con la proposta di farlo diventare il villaggio olimpico.

Idea già presentata a Luigivalerio Sant'Andrea, commissario straordinario della società Infrastrutture Milano-Cortina 2026 e alla Regione Veneto, ma il tempo passa e nessuna risposta è arrivata. E il sindaco Bortolo Sala, che della schiettezza ha fatto il suo stile, non le manda a dire: «Vogliamo aprire un tavolo di lavoro, devo dire francamente che non ci sono riuscito, più volte ho interpellato la Regione Veneto nella persona dell'ingegner Elisabetta Pellegrini e nonostante le promesse, si vengo si vengo, non si è mai fatta vedere. Le cose sgradevoli vanno dette, è sgradevole che non si sia fatta vedere quando è stata più volte invitata a visitare il sito. Noi formalizziamo questa proposta per sollecitare gli interessati a farsi vivi».


«DICESSERO ALMENO NO»
Nemmeno Sant'Andrea ha risposto: «Dicesse no allora mettiamo via la questione per quanto riguarda le olimpiadi e guardiano avanti, io credo nelle olimpiadi perchè si investirebbero fondi pubblici su un bene che resta alla comunità». La sfida è questa: realizzare il villaggio olimpico nel villaggio ex Eni dove ci sono già le strutture adatte ad ospitare atleti ed accompagnatori. Allo scopo verrebbe utilizzata la Colonia con 450 posti, il Residence con 220 e l'albergo Boite con 180; quelli che mancano per raggiungere i 1200 previsti dal Cio si potranno recuperare in zona intervenendo con nuove strutture che l'architetto Edoardo Gellner aveva già inserito nel progetto, che aveva rielaborato negli anni 70 proprio in ottica olimpica.


LA COLONIA È PERFETTA
La Colonia diventa l'edificio simbolo del progetto, Gellner la realizzò senza gradini, riteneva che i bambini non li dovessero fare, inserendo rampe per collegare i diversi padiglioni. Per dirla come il sindaco di Borca: «La Colonia è perfetta, è stata costruita benissimo in calcestruzzo armato, lo dico da ingegnere, basta un po' di colore e cablarla; a questo proposito devo dire che ci sono già le canalette, le aveva previste il progetto originario». A dare maggior valenza all'idea l'eredità che lascerebbe sul territorio per tutta la valle, la famosa legacy; non un'opera dedicata solo al villaggio olimpico ma una struttura che, recuperata, risulterà interessante per attività didattiche, «ci sono università straniere già interessate, ma si potrebbero ricavare anche alloggi calmierati per residenti e per coloro che, nella certezza di trovare casa potrebbero salire in montagna a lavorare, in tutto questo c'è anche un notevole risvolto sociale che riguarderebbe l'intera vallata» assicura Bortolo Sala.


UN'EREDITÀ PER IL TERRITORIO
Il presidente dell'Unione Montana Valboite Mattia Gosetti: «Valorizzare questo sito per trovare giusta collocazione nell'evento olimpico lasciando un'importante eredità al territorio senza dimenticare la sostenibilità dell'intervento, di fatto il motto che ci ha fatto avere le olimpiadi». Per Franco De Bon che da consigliere provinciale ha seguito la formalizzazione dell'idea: «Questo recupero è un progetto strategico a livello provinciale, si darebbero risposte concrete e problemi reali a cominciare dalla residenzialità». Condivide il progetto anche la Minoter, la società proprietaria del villaggio che vede in questa operazione un sostegno ai costi di gestione delle grandi strutture, ovviamente con la stipula di convenzioni fra le parti pubblico e privato. Il progetto è questo, adesso la parola passa al commissario Sant'Andrea, «venga a Borca a vedere per valutare sul campo la nostra proposta» lo invita il sindaco Sala.


MATTEI E GELLNER A PESCA
Gianluca D'Incà Levis di Dolomiti Contemporanee, dal 2014 presente nella Colonia con varie iniziative di natura artistica e culturale: «L'ex Villaggio Eni è un bene di tutti, va rigenerato in quanto patrimonio dell'umanità». Il villaggio voluto da Enrico Mattei, che lo affidò a Gellner, con il quale andava a pesca di trote per la progettazione, venne realizzato su terreni concessi dalle locali Regole; villette, albergo e residence ma anche un singolare campeggio vennero completati nel 1960 per ospitare le vacanze in montagna dei suoi dipendenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci