Giada Specia: «Il sogno olimpico? Si decide nel 2023»

Lunedì 2 Gennaio 2023
Giada Specia

Giada Specia (Wilier Pirelli Factory Team) ha chiuso il 2022 sui pedali, allenandosi.

E ha cominciato il nuovo anno nello stesso modo: pedalando e allenandosi. Ma sono proprio passione e dedizione che portano lontano. E il 2023 si presenta a Giada come un anno strategico e di transizione in tutti i sensi, non solo per il passaggio di categoria - da Under 23 a Èlite, il livello assoluto -, ma soprattutto guardando al sogno che ha ogni atleta: le Olimpiadi, per lei quelle di Parigi del 2024. «Nelle festività natalizie non si molla ci racconta - è il periodo di carico migliore e poi così ho finito e iniziato nel modo migliore, pedalando. Certo il giorno di Natale vero e proprio ho fatto riposo, ma poi sono tornata in sella. Diciamo che il clima non rigido un po' aiuta ad allenarsi visto che non è freddissimo».


Il 2022 è stato sicuramente un anno importante per te, ora che è finito che bilancio ne fai?
«Per me è stato un anno ricco di soddisfazioni, anzi credo sia stato l'anno migliore della mia carriera sportiva. Buona parte del merito va sicuramente al team Wilier Pirelli con cui mi sono trovata bene fin da subito. Sentirsi a proprio agio in un team è fondamentale perché si trascorrono molti giorni insieme e se c'è armonia tutto è meno difficile. Io poi sto crescendo come atleta da un punto di vista sia fisico sia mentale, anche se devo lavorare ancora molto, ma l'aspetto dell'approccio mentale alle gare e agli allenamenti è davvero importante».


Qual è stata la gara che ti ha dato di più in questo 2022?
«I Mondiali e l'Europeo se la giocano. La medaglia dell'Europeo è stata molto bella per me ma anche il quarto posto nel mio primo Mondiale, nonostante sul momento non sia stata molto contenta della medaglia mancata. Ma le sensazioni e la forma erano buone, e il risultato dimostrava che la preparazione era stata fatta nel modo giusto. Poi in un Mondiale giocano anche molti altri fattori, anche esterni alla bici. Anche se siamo giovani la bici non è tutto: c'è altro, nella testa, abbiamo una vita fuori dallo sport».


La gara che invece ti ha delusa, in cui ti aspettavi un risultato che però non è arrivato?
«Sicuramente gli stessi Mondiali. Croce e delizia. Quel giorno ho dato tutto dal punto fisico, sono arrivata nel modo migliore, la medaglia doveva e poteva arrivare. Non è stato cosi, ma ci riproverò».


Da gennaio entri nel mondo delle Èlite: come ti stai preparando e come vivi questo salto?
«In realtà non c'è differenza nelle gare internazionali, ma la sentirò invece in Coppa del Mondo dove mi confronterò con dei colossi della mtb. La mia preparazione fisica non cambierà, mi sto solo concentrando un po' di più negli short track visto che non sono portata per gli sforzi brevi. Arrivo con sapendo che ci sono molte atlete forti e con molta più esperienza ma con la consapevolezza che anche io ho delle carte da giocare. Sicuramente ci sarà un periodo di rodaggio ma credo che qualche soddisfazione potrò togliermela».


Quando farai l'esordio a livello Open?
«In Spagna, a metà febbraio. Partecipiamo a una gara internazionale Hc che non ho mai fatto ma che è abbastanza importante. Sarà un banco di prova importante per capire come sono messa con la preparazione. Poi parteciperò sicuramente agli Internazionali d'Italia e alle prove di Coppa del Mondo».


Che obiettivi ti sei data per questo 2023?
«Vorrei riconquistare la maglia tricolore che indosso come Under 23 da un paio di stagioni (e in precedenza conquistata anche da Giorgia Marchet, altra azzurra di Feltre, in un ideale passaggio di consegne fra donne di forza e talento, ndr). In Coppa del Mondo mi piacerebbe finire nelle top ten, non in tutte, ma qualcuna delle prove credo possa essere alla mia portata».


Ti scontrerai con i colossi della mtb: ce n'è qualcuna che più ti fa paura?
«Direi tutte! Poi le donne sono difficili, hanno delle annate ottime e altre meno buone, è anche difficile capire subito chi sarà la più forte, ma sarà comunque dura scardinarle. Sarà una lotta, lo so».


Il 2023 potrebbe essere un trampolino di lancio per volare a Parigi nel 2024, quanto può essere vicino l'obiettivo Olimpiadi?
«Le Olimpiadi le vedo lì, è un obiettivo che per ora è solo un sogno, ma non cosi lontano come poteva essere qualche anno fa. Per me è un anno di transizione e non sarà facile. A metà del 2023 dovrebbero già decidere chi andrà a rappresentare l'Italia e quindi direi che non c'è molto tempo a disposizione. Il 2022 è stato molto positivo e questo per me è già un buon modo di iniziare il nuovo anno. Se non dovessi essere selezionata per il 2023 sono convinta che sarà sicuramente la prossima, cerco di vivere questo sogno con serenità».


Intanto l'anno nuovo si apre con il rinnovo del contratto con la Wilier Pirelli Factory Team per il 2023.
«Ho avuto altre proposte ma andare con un team troppo grande non è sempre la scelta giusta, puoi non trovare la serenità di un team più piccolo e italiano in cui stai a tuo agio. Non mi sento pronta per un salto così grande e non avrei cambiato nemmeno se l'offerta economica fosse stata più grande perché la serenità per un atleta resta la cosa più importante».

Ultimo aggiornamento: 3 Gennaio, 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci