Ghiaia a chilometri zero per la viabilità di Longarone

Giovedì 10 Settembre 2020 di Andrea Zambenedetti
L'incontro
Anas, Regione e Comune di Longarone attorno ad un tavolo su cui è posato il piano con la viabilità del futuro della provincia di Belluno. Il primo incontro sul fronte della viabilità provinciale era fissato da giorni in calendario. Per arrivare pronti alle Olimpiadi del 2026 i progetti devono finire in fretta sul tavolo della commissione Via. L’enorme imbuto che ha tenuto inchiodate per due anni le quattro varianti per i Mondiali 2021 (Tai, Cortina, Valle e San Vito non le avranno prima del 2024, con tre anni di ritardo rispetto alla gara iridata).
LA PROPOSTA
«Abbiamo sottoposto ad Anas la nostra idea - ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente e alla specificità di Belluno Gianpaolo Bottacin - fino a questo momento il nostro ragionamento era stato più incentrato in ottica idraulica ma visto che c’è una contiguità con gli interventi di natura stradale abbiamo sottoposto ad Anas la nostra proposta. Dopo Vaia c’è la necessità di uno “sghiaiamento” sul fiume Piave e di un rinforzo delle arginature in riva destra. Ci sono anche dei problemi di erosione nel tratto Fortogna Ponte e c’è l’esigenza di preservare la zona industriale».
L’IPOTESI
«Ci sono centinaia di migliaia di metri cubi di ghiaia da asportare e l’idea di usarli in loco potrebbe rappresentare una soluzione. Al momento non abbiamo avuto risposte perché l’incontro è stato aggiornato». Insomma riutilizzare il materiale proveniente dallo “sghiaiamento” potrebbe permettere di migliorare la sicurezza idraulica, ridurre i rischi di movimentare una simile quantità di materiale inerte e forse permettere qualche economia di scala sui prossimi interventi.
IN CASA
«È da diversi mesi che ci stiamo ragionando - ha spiegato il presidente della provincia Roberto Padrin (e sindaco di Longarone), ieri a Venezia per un impegno in chiave Mondiali 2021 - all’incontro c’è andato l’assessore Mirko Salvador che sta valutando con la Regione questa possibilità. Si è trattato del primo approccio per valutare con Anas la compatibilità del materiale con le esigenze del territorio. La difficoltà è anche quella di cercare di far coincidere i tempi degli interventi sul Piave con quelli sulla viabilità». 
STANZIAMENTO
Sul piatto il governo ha messo 270 milioni di euro per superare il nodo di Longarone. Essere pronti prima che inizino le Olimpiadi di Cortina è una vera e propria corsa contro il tempo. Ci sono tre tracciati, storici, per alleggerire lo snodo di Longarone sull’Alemagna e ora è giunto il momento di decidere quale possa essere più efficace e meno costoso. Nel caso in cui dovessero esserci delle economie, infatti, sarà possibile ragionare in chiave di sistema. Con interventi puntuali per esempio sul ponte di Cibiana che rappresenta l’unica vera alternativa all’Alemagna. 
CODE
Sul fronte della viabilità provinciale (e in particolare sul nodo di Longarone), dopo un’estate da bollino rosso, e a tratti nero, al termine delle vacanze non si sono aperti grandi spiragli. Un semaforo per la posa di alcuni cavi, la settimana scorsa, e un piccolo incidente, martedì, hanno riproposto il problema del nodo di Longarone in tutta la sua complessità. Una situazione a cui Anas ha promesso di mettere mano rispettando i tempi, con la variante di Longarone che sarà pronta per le Olimpiadi 2026. Il primo passo ieri mattina.
Ultimo aggiornamento: 08:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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