I ghiacciai delle Alpi e del resto d’Europa stanno morendo, e per capirlo basta visitare i belvedere più famosi.
Ghiacciai in Italia
In Italia il ghiacciaio del Lys, il più esteso Monte Rosa, si è ritirato di tre chilometri in pochi anni, come dimostrano i dati e le drammatiche foto della Carovana dei ghiacciai di Legambiente. I seracchi della Tribolazione, in Val di Cogne, sono quasi completamente spariti. Un secolo fa la colata glaciale dei Forni, meraviglia dell’alta Valtellina, scendeva fino alla strada e all’albergo. Oggi i seracchi e i crepacci scintillano settecento metri di dislivello più in alto, e per raggiungerli occorre camminare in salita per due ore.
«Oggi i 903 ghiacciai italiani si estendono per 325 chilometri quadrati, un dato che diminuisce di circa l’1% ogni anno. La regione più “glaciale” d’Italia è la Valle d’Aosta, con 133 chilometri quadrati, seguita dalla Lombardia con 88 chilometri quadrati e dall’Alto Adige con 85» spiega Claudio Smiraglia, professore dell’Università di Milano e animatore del Comitato Glaciologico Italiano. Sui massicci più alti, come dimostrano le trivellazioni del progetto Ice Memory del CNR e dell’Università veneziana di Ca’ Foscari, la fusione del ghiaccio è più lenta. Sul Monte Bianco, sul Monte Rosa, sull’Oberland Bernese negli ultimi anni la diminuzione è stata di circa il 10%.
La situazione dei nostri ghiacci
Sui massicci più bassi, invece, i dati sono drammatici. Il ghiacciaio del Mont Gelé, in Valle d’Aosta, si è ridotto del 59%, da quelli dell’Ortles e delle Alpi Marittime, in Piemonte, arrivano dei dati analoghi. Sono praticamente scomparsi i piccoli ghiacciai delle Alpi Giulie, sul confine tra la Slovenia e il Friuli, e quelli dell’Antelao, del Sorapiss e del Brenta sulle Dolomiti. Il minuscolo ghiacciaio del Calderone sul Gran Sasso, unico dell’Appennino e più meridionale d’Europa, si è diviso in due parti, e in estate scompare sotto a uno spesso strato di pietre. I glaciologi italiani e stranieri, però, arrivano ancora numerosi a studiarlo. Negli ultimi anni il numero dei ghiacciai italiani è aumentato, ma questa non è una buona notizia. Molte colate si sono frammentate, dando vita a vari ghiacciai più piccoli, ma la superficie e il volume complessivo sono calati. «Negli ultimi vent’anni, sulle Alpi italiane, si sono estinti almeno 180 ghiacciai» prosegue il professor Claudio Smiraglia. «Non è un concetto scientifico, ma a me piace pensare alle colate di ghiaccio come a degli esseri viventi, che stanno mettendo in atto dei processi di resistenza. Alcuni si trasformano in ghiacciai “neri”, coperti di detriti, che rallentano la fusione e riescono a sopravvivere».