PIEVE DI CADORE - Si fa presto a dire rally, ma se il contesto è il deserto arabo, il mezzo un camion Man 4x4, l'equipaggio un team made in Cadore, è evidente che è molto di più. Un assaggio lo si potrà gustare nel prossimo fine settimana a Pieve di Cadore dove i tre, Aldo e Dario De Lorenzo di Pieve ed Umberto Fiori di Calalzo, saranno a disposizione del pubblico in una sorta di partenza virtuale da piazza Tiziano.
IL COMUNE
Per il sindaco di Pieve, Bepi Casagrande, «una straordinaria occasione per riconoscere l'impegno di questi cittadini che da anni fanno parlare del Cadore in una manifestazione tanto famosa, unica al mondo, quale è la Dakar».
IL PERIODO
Il Rally Dakar 2023 in Arabia Saudita è giunto alla 45. edizione, si svolgerà tra il 31 dicembre 2022 e il 15 gennaio 2023. Per i De Lorenzo è la prima volta con il camion, ma l'amico Fiori li ha tranquillizzati. Da dove nasce la passione per i rally estremi? «Negli anni 90 con Umberto Fiori abbiamo iniziato a fare turismo in fuoristrada in Africa, da cosa nasce cosa, ci piaceva molto e ci siamo detti: perchè non proviamo la Dakar?». Detto fatto, la prova è andata bene viste le tante partecipazioni, «pochi in Italia possono vantarne quanto noi». Con oltre 1.000 persone pronte a schierarsi ai blocchi di partenza di un viaggio che li condurrà tra i deserti dell'Arabia Saudita per oltre 7.500 chilometri, il Rally Dakar 2023 promette di essere un altro avventuroso capitolo nella storia dei rally-raid.
AL VIA
Atleti esperti con diverse partecipazioni alle spalle, come la squadra di De Lorenzo e Fiori, si alterneranno a giovanissimi piloti, pronti a lasciare il proprio segno nella nuova edizione di una delle gare più impegnative del mondo. E ci sarà anche un po' di Cadore anche nel sostegno che le aziende, pur in un momento tanto difficile, continuano a garantire: «Siamo stati molto aiutati in questa nuova avventura dalla nostra terra, gli sponsor principali sono infatti cadorini».
Classe 1957 i gemelli De Lorenzo dopo il diploma alla scuola ottica di Pieve di Cadore, dove il padre Mario era insegnante e preside, vanno a Milano per imparare il mestiere, «ma poi abbiamo deciso di avvicinarci, sentivamo nostalgia di casa, così ci siamo fermati a Padova dove abbiamo avviato la nostra attività con ben tre negozi di ottica, oggi sono due -precisa Dario- perchè vogliamo tirare il fiato e dedicarci di più alle nostre passioni».
Con Umberto Fiori l'amicizia corre fin dall'infanzia: «Lui guida il camion e noi gli facciamo da navigatori, siamo una famiglia -assicura Dario che mette in primo piano il rapporto con il gemello- è bello essere in due, le cose belle le duplichiamo mentre quelle brutte ce le dividiamo così pesano meno, essere gemelli ci ha garantito sempre la massima sintonia, ci ha aiutato a sopportare meglio le prove della vita».
Anche le prove del deserto dunque, ma le rispettive mogli cosa dicono? «Per il momento -spierga Dario - ci supportano, ma noi prima di partire le copriamo di regali».