Gelatieri bellunesi nell'inferno della Germania: «Qui è tutto distrutto»

Sabato 17 Luglio 2021 di Alessia Trentin
La gelateria distrutta dall'acqua
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BELLUNO - «Nel mio locale a Cochem è entrato un metro e mezzo d’acqua ma per fortuna stiamo bene» è una delle testimonianze dei bellunesi che gestiscono attività in Germania. A rimanere in contatto con loro, senza lasciarli un istante, l’Associazione Bellunesi nel Mondo, subito mobilitata dopo l’alluvione che ha messo in ginocchio il Nord della Germania, da sempre terra di immigrazione per i bellunesi. Le notizie delle ultime ore non sono buone, ma i migranti hanno voglia di raccontare e di rassicurare i loro amici bellunesi. Appare infatti sempre più grave la situazione nelle due regioni tedesche devastate dalle alluvioni: secondo l’ultimo aggiornamento delle autorità sono almeno 103 le vittime e 1.300 i dispersi. Un fenomeno definito dai media di “proporzioni storiche” e che ha colpito anche le zone confinanti di Belgio, Lussemburgo e Olanda, dove ci sono almeno altri 15 morti e migliaia di persone da ore senza corrente.
«Nei prossimi giorni – spiega il presidente dell’Abm Oscar De Bona - faremo una valutazione, in base alle richieste che ci giungeranno, se sarà necessario supportare con le nostre piccole forze qualche bellunese in difficoltà nelle aree colpite». Sì, perché le storie che arrivano dai Paesi colpiti parlano di disperazione e di gente che ha perso tutto, davanti a tanto dolore l’Associazione non intende tirarsi indietro. In quella parte del territorio europeo, infatti, è forte la presenza anche di comunità bellunesi, emigrate durante il Novecento, e lì sono operativi tre circoli dell’Associazione Bellunesi nel Mondo: le Famiglie Bellunesi del Nord-Reno Westfalia, di Liegi e di Lussemburgo. «Siamo in continuo contatto con i nostri associati - le parole del presidente dell’Abm, Oscar De Bona - fortunatamente allo stato attuale non ci sono vittime, ma i danni alle abitazioni, alle strade e all’intero territorio sono ingenti».
Tra le persone danneggiate, in Germania, ci sono molti gelatieri bellunesi. Non bisogna infatti dimenticare che la nazione tedesca è la terra del gelato artigianale “made in Belluno”. Diverse le testimonianze di soci gelatieri Abm. Come quella di Fausto Bortolot e del figlio Stefano. «Abbiamo una gelateria a Cochem dove è entrato un metro e mezzo d’acqua – racconta l’uomo -. Siamo riusciti a sgomberare tutto, a parte il bancone del gelato. Ci è andata bene perché alle persone non è successo niente. Fra personale e famigliari siamo in quattordici». Momenti tragici, ma che ai bellunesi all’estero non fanno perdere coraggio e forza di volontà. «Per quanto riguarda il lato economico - concludono Fausto e Stefano - abbiamo ancora tante giornate per vendere il nostro buon gelato. Un abbraccio a tutti».
L’Abm in queste ore sta cercando di tenere i contatti e di accertarsi dello stato di salute di tanti amici all’estero, tra i quali il vice presidente della Famiglia del Nord Reno Westfalia Riccardo Simonetti, ed è pronta a racimolare le forze e a scendere in campo per supportare i suoi associati. «Siamo in apprensione e in allarme per la catastrofe avvenuta in Germania – commenta Simonetti -. Fortunatamente in questo momento non ho nessuna notizia negativa né dai miei amici bellunesi, né da quelli tedeschi». L’immane alluvione ha colpito anche il Belgio dove, allo stesso modo, sono radicati tanti bellunesi. E infatti aggiornamenti arrivano anche da quel Paese, grazie alla socia Céline. «Qui è terribile – fa sapere -. Ho tanti amici che hanno la casa distrutta. Noi fortunatamente stiamo bene. Meno male che le nostre case sono un po’ più alte».
 

Ultimo aggiornamento: 08:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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