Le ricette segrete: l'ultimo dono del gelatiere milionario che ha lasciato tutto a badanti e Comune

Venerdì 4 Marzo 2022
Donato Casal e la villa lasciata a una delle badanti

VAL DI ZOLDO - L’ultimo regalo alla sua valle: le ricette segrete del gelato che fece la ricchezza della famiglia Casal. È questo il desiderio non scritto del gelatiere milionario, Donato Casal, morto a 71 anni lasciando un tesoretto alle due badanti e al Comune di Val di Zoldo.

I foglietti di quelle creme, scritti da papà Aristide, e conservati per tutti questi anni come un tesoro prezioso dal figlio, verranno svelati. Potrebbero essere esposti nel museo del gelato, come lui voleva.

IL PROGETTO

Il museo del gelato e dei gelatieri della Val di Zoldo sorgerà nella ex scuola elementare di fronte alla Pieve di Zoldo, dove ora c’è il museo naturale che verrà spostato. Occuperà tutti e tre i piani e porterà il visitatore, con immagini, audio video nelle emozioni di quelle famiglie di emigranti. L’idea di realizzare un’esposizione che racconti la storia dei gelatieri bellunesi, e in particolare, zoldani e cadorini non è nuova. Questa volta però il progetto, lanciato dalla “Famiglia Emigranti ed ex Emigranti Zoldani”, è stato concretizzato dal Comune di Val di Zoldo e sta per diventare realtà. Vi è l’intenzione di creare uno spazio dedicato alla custodia e all’ascolto delle numerose testimonianze “un archivio delle memorie dei gelatieri”. In questo contesto troverebbero posto le ricette segrete del papà di Donato: crema, cioccolato, come si faceva una volta. Quei gusti che gli hanno permesso di accumulare una vera fortuna.

IL RICORDO

«Sono in scadenza come lo yogurt!», diceva Donato Casal scherzando con gli amici negli ultimi tempi che gli chiedevano come stava. A quelli che erano stati in collegio a Vittorio Veneto (Tv) al Dante per le superiori e con i quali si vedeva ogni tanto. Quelli degli anni universitari a Venezia. Quelli di Conegliano, dove ha vissuto a lungo in via Verdi. Quelli che condividevano l’interesse per lo sport, ma soprattutto gli amici della sua valle, il barbiere di Casal che, alla fine, stanco e sfinito andava a trovare in auto, anche se distava pochi passi. Aveva affrontato la sua malattia con coraggio e speranza e con l’arrivo dell’ultima estate si era trasferito a Val di Zoldo al fresco nella sua bella casa natale. Una casa piena di ricordi, che negli ultimi anni aveva ristrutturato e curava al meglio e dove aveva desiderio di trascorrere ancora un’altra ultima stagione. Risuona nella mente la canzone dell’artista zoldano Charly Gamba fondatore del gruppo Kikesona dal titolo “par ancora na ota”. Una canzone il cui testo in ladino era stato ispirato dalla visita ad una toccante mostra di disegni e scritti di pazienti oncologici terminali in Germania. Donato sperava di poter acquistare anche il prossimo “cd” del Charly come aveva fatto sempre. La passione per lo sport cui sempre su era dedicato da giovane allo sci, alla bicicletta, si è poi aggiunta il tifo per la squadra di pallavolo femminile di Conegliano Imoco che seguiva anche in alcune trasferte.

L’ORGOGLIO

Orgoglioso di poter raccontare con quelle foto l’abilità dei suoi genitori e l’eleganza delle accoglienti gelaterie di famiglia a Wiesbaden aperte nel secondo dopoguerra dove oltre all’ampio assortimento di gelati non mancavano mai vasi di fiori freschi portati dal fioraio ogni settimana. Desiderava poter vedere finalmente realizzato il progetto del “museo del gelato” nella sua Valle, patria del gelato artigianale, al quale avrebbe donato foto della sua famiglia nella gelateria in Germania e le ricette “segrete” scritte a mano e tenute in un cassetto che il padre Aristide, stimato gelatiere, non aveva mai voluto dare a nessuno. 

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Ultimo aggiornamento: 07:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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