Gatti dormono con lei nel letto, lui non vuole e la accoltella

Venerdì 14 Febbraio 2020 di Olivia Bonetti
Gatti dormono con lei nel letto, lui non vuole e la accoltella (Foto di Ay S da Pixabay)
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ALANO DI PIAVE - «I gatti dormono accanto a noi nel letto», ma lui non voleva e l'accoltellò. Una vicenda assurda quella approdata ieri mattina di fronte al gip del Tribunale di Belluno. Nei guai L.M., 55enne nato nel Padovano e residente a Alano di Piave. Solo per poco l'uomo ha evitato l'accusa di tentato omicidio: la donna infatti rischiò lesioni gravissime. Venne ricoverata in ospedale a Feltre, con un polmone collassato. Era il 16 marzo scorso. Alla fine se la cavò con una prognosi di 30 giorni. Così ieri mattina L.M. è riuscito a chiudere il caso, patteggiando la pena di 6 mesi di reclusione con la condizionale per l'accusa di lesioni aggravate dall'uso del coltello. Era rappresentato dall'avvocato Piero Tandura, che ha ottenuto il rito speciale per il suo assistito. 
 
Quella sera la coppia iniziò a litigare per i gatti. O meglio la donna voleva che i mici dormissero con loro nel lettone: stava per festeggiare il quarantesimo compleanno e voleva un regalo. Lui però non era d'accordo: non voleva gli animali tra le coperte. Era ubriaco e stava assumendo alcolici da giorni, pur sapendo gli effetti a cui andava incontro visto che era sotto cura di psicofarmaci. Infatti soffre di «disturbo di personalità evitante in sindrome bipolare per disturbo maniacale». Avrebbe atteso che la donna si addormentasse accanto a lui, poi avrebbe afferrato il coltello che aveva sul comodino e l'avrebbe aggredita. La compagna era di spalle: impossibile accorgersi di quello che stava accadendo. Non ebbe i riflessi pronti per difendersi. Venne colpita alla schiena, nella parte destra, con un fendente che raggiunse il polmone. Le urla disperate della donna richiamarono i vicini e in pochi minuti arrivarono i carabinieri di Quero Vas e l'ambulanza. La donna riportò una ferita lacerocontusa all'altezza della linea ascellare posteriore, con lesioni al ventre, muscolo e pneumotorace, ovvero l'aria nel cavo pleurico dopo la ferita. Venne attivato il percorso rosa e venne ricoverata. Il compagno venne denunciato a piede libero e iniziarono gli accertamenti. Alla fine emerse che si sarebbe trattato di un raptus e non di una lite arrivata al culmine di maltrattamenti in famiglia. L'uomo venne indagato per lesioni e ieri in aula, dopo un primo rinvio, ha definito la sua posizione. 
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