Strage di gatti a Castion: Nucleo cinofilo anti-veleno a caccia dei bocconi mortali

Martedì 23 Agosto 2022
Bocconi avvelenati a Castion: strage di gatti

L’ATTACCO
BELLUNO - Torna l’incubo delle polpette avvelenate: a Castion sono stati trovati morti una decina di gatti domestici ad agosto. Sul caso stanno approfondendo la situazione la Polizia locale e i carabinieri forestali, con il Nucleo cinofilo antiveleno, che ieri erano in sopralluogo sul posto. 

LA TESTIMONIANZA
Lo scenario è quello di via san Cipriano, una strada che attraversa il Castionese. Lì vicino abita l’ex consigliere comunale Celeste Balcon, che racconta di aver visto nei giorni scorsi una pattuglia dei vigili «e ieri i carabinieri con il cane – racconta – Nelle scorse settimane avevo sentito voci di gatti avvelenati. Ma non è capitato a me direttamente. Devo dire che se si tratta davvero di bocconi avvelenati, sarebbe un fatto grave. Ci sono molti bambini e quindi è pericoloso e c’è un po’ di preoccupazione». Balcon, d’altra parte, sottolinea che sarebbe il caso di «controllare anche gli altri aspetti legati all’incolumità pubblica, come il taglio delle siepi che, quando sono incolte, rubano la visuale». 

ANIMALISTI
Tornando ai gatti a conoscere bene la vicenda è il consigliere comunale Lorenzo Bortoluzzi, attivista della Lav ed anche con delega al benessere degli animali. «Sono a conoscenza di ciò sta accadendo perché sono due settimane, che come Comune, vengo interpellato - spiega il consigliere -. Sono infatti stato contattato da cittadini che mi hanno informato, fornendo dettagli precisi sulla data e i luoghi dei ritrovamenti. Mi sono permesso di informare il sindaco, Oscar De Pellegrin, che ha messo al corrente la Polizia locale. Ora aspettiamo che possano ragionare sulle azioni da intraprendere e capire se si riesce ad evitare questa situazione che ha ripercussioni sia sugli animali, che in rifermento alla tutela e alla sicurezza degli umani».

LE INDAGINI
Ora le forze di polizia stanno andando a fondo con numerosi sopralluoghi e analisi specifiche, comprese le ispezioni con il Nucleo cinofilo antiveleno, che ha effettuato una perlustrazione dell’area alla ricerca di altri bocconi avvelenati eventualmente presenti. Quella dei bocconi avvelenati è una questione perseguibile anche penalmente. I casi di avvelenamento dovrebbero essere documentati e denunciati «perché la legge è un importantissimo strumento a nostra disposizione per sconfiggere il fenomeno. La denuncia può e deve essere presentata anche qualora non sopraggiunga la morte e deve contenere le prove che l’animale sia stato avvelenato. In caso di decesso dell’animale, sia esso domestico, randagio o selvatico, il medico veterinario deve inviarne le spoglie e ogni altro campione utile all’identificazione del veleno o della sostanza che ne ha provocato la morte, all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale competente per territorio, accompagnati dal referto anamnestico», si legge nel sito della Lav.

LA PIAGA
Di bocconi avvelenati e del rischio per l’intera fauna, non solo animali domestici, si è parlato anche in una delle ultime edizioni della Fiera Caccia Pesca e Natura. Era stato spiegato che le sostanze usate sono le più disparate, legali o illegali, e producono nei cani e nei gatti che le ingeriscono, assorbite e camuffate all’interno di bocconi di carne, problemi all’apparato respiratorio fino allo spappolamento del fegato. Il boccone avvelenato è stato introdotto in provincia anche contro cinghiali e lupi. 
 

Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 13:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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