Gara del gas di Belluno, gli indagati pronti a dare la loro versione dei fatti

Lunedì 3 Maggio 2021 di Davide Piol
L'indagine della Guardia di Finanza

BELLUNO - C’è chi invierà una memoria difensiva (con tanto di documenti allegati) e chi chiederà di rilasciare dichiarazioni spontanee.

La difesa risponderà oggi sulla presunta turbata libertà degli incanti ipotizzata dal procuratore Paolo Luca sulla gara del gas in provincia. Gli indagati sono il sindaco di Feltre Paolo Perenzin (avvocato Luciano Perco), il sindaco di Quero e amministratore unico di Bim infrastrutture Bruno Zanolla (avvocato Massimo Moretti), il direttore tecnico della società, nonché ex senatore ed ex sindaco, Giovanni Piccoli (avvocati Carlo Tremolada e Mario Mazzoccoli). Devono rispondere tutti per le pressioni che avrebbero esercitato sul responsabile unico procedimento, la dirigente Maura Florida, affinché annullasse la gara. Perenzin, Zanolla e Piccoli si sono sempre dichiarati innocenti, specificando di aver agito «per difendere gli interessi della comunità».


STRATEGIE DIFFERENTI
Proveranno a spiegarlo, oggi, anche alla Procura di Belluno. Gli avvocati Perco, Tremolada e Mazzoccoli, depositeranno una memoria difensiva allegando alcuni documenti inediti e chiederanno la possibilità (per il loro assistiti) di rilasciare dichiarazioni spontanee. Lo farà anche l’avvocato Moretti, ma senza memoria difensiva. «Tutto quello che ho fatto relativamente alla vicenda della gara del gas è stato fatto alla luce del sole, in assoluta trasparenza, con atti ufficiali e con la finalità di difendere l’interesse pubblico». Era stata la risposta a caldo del sindaco di Feltre Paolo Perenzin dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia. Secondo la Procura, il 20 dicembre 2019 e il 27 gennaio 2020, avrebbe inviato due lettere alla responsabile unica del procedimento (Maura Florida) intimandole di sospendere l’ulteriore corso della gara e prospettando, in caso di rifiuto, conseguenze negative per la sua carriera.


«ABBIAMO DIFESO I CITTADINI»
«Dichiaro la mia assoluta estraneità alle asserite condotte oggetto di contestazione – ha spiegato il primo cittadino di Feltre – Procederemo con le azioni necessarie per far emergere al più presto la realtà dei fatti. Difendere gli interessi dei cittadini non è un reato». Bruno Zanolla, amministratore unico di Bim infrastrutture, si era detto amareggiato ma non preoccupato: «Ci ha colto un po’ di sorpresa, vista la complicata vicenda in cui siamo inseriti. Noi abbiamo massima fiducia nel lavoro della magistratura». E aveva aggiunto: «Ho una serenità di fondo che mi deriva dal fatto che tutto quello che abbiamo svolto, l’abbiamo svolto per difendere il patrimonio bellunese con atti ufficiali. So di aver agito con lo scopo esclusivo di difendere il patrimonio in favore delle reti del gas». Anche Giovanni Piccoli, direttore tecnico di Bim Infrastrutture, aveva sottolineato di aver agito per tutelare gli interessi del patrimonio dei bellunesi. Aggiungendo che, a suo parere, nella gara «ci sono dei profili tecnici che non sono chiari e che non tutelano del tutto gli interessi dei bellunesi. Non voglio sminuire nulla. Sono convinto però che ci siano dei profili che vanno chiariti e che emergerà la verità». Gli indagati sono sicuri della loro innocenza. Ma lo è altrettanto la Procura, della loro colpevolezza. Lo dimostrerebbero i documenti e le numerose intercettazioni che ingrossano il fascicolo del pm. Il Nucleo di polizia economico finanziaria di Belluno ha utilizzato il trojan – un malware usato di solito per i reati di maggiore gravità come quelli di associazione di stampo mafioso e terrorismo – per ascoltare i tre indagati. Ma durante le indagini sono stati intercettati anche il presidente della provincia Padrin, il sindaco di Belluno Massaro e la rup Florida.

Ultimo aggiornamento: 12:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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