Saverio alleva 1500 galline felici nella Valzoldana: «Ma la burocrazia non ci aiuta»

Mercoledì 15 Dicembre 2021 di Alessia Trentin
Saverio De Rocco alleva a terra in montagna 1500 galline
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VAL DI ZOLDO - Raddoppiano le galline felici della Valzoldana: il pollaio del giovane agricoltore Saverio De Rocco vince la scommessa. Quattro anni fa aveva avviato un allevamento di 600 galline, oggi l’intraprendente imprenditore raddoppia e rilancia: i pollai ora sono due e gli animali allevati sono arrivati a 1.500. Per il futuro, inoltre, c’è un altro progetto: un piccolo macello per produrre galline da brodo, utilizzando così gli animali ormai vecchi e improduttivi. 

LA SFIDA
È ottimista De Rocco, consapevole dei disagi che comporta un’attività nelle terre alte, ma del tutto convinto a restare dov’è perché l’aria buona di montagna e il verde sono un valore aggiunto per i suoi animali. «Malgrado la difficoltà che stare in montagna comporta, ho aperto in Valzoldana la mia piccola azienda agricola Al Galiner con un pollaio mobile, producendo uova buone e freschissime – racconta l’allevatore di Confagricoltura Belluno -. La risposta è stata sorprendente: tutti hanno iniziato a chiedermi uova, dai macellai agli alimentari, dai fruttivendoli ai ristoranti. Così ho deciso di ampliarmi e ho acquistato altre 900 galline, allestendo un altro pollaio mobile e ampliando l’area esterna per farle scorrazzare a 7.000 metri quadrati. La domanda di uova di galline lasciate libere all’aperto, senza forzature nei ritmi di vita naturale e nell’alimentazione, è altissima e con due gruppi di galline riesco ad avere sempre uova a disposizione. D’estate sono arrivato a produrne 900 al giorno, ma adesso ho un gruppo di galline vecchie che stanno diventando improduttive e perciò ho dovuto acquistarne altre per garantire il turnover». 

IL PROGETTO
Nel nuovo piano aziendale, elaborato con il supporto di Confagricoltura, ha inserito il progetto di un piccolo macello dove produrre galline da brodo. Guarda avanti, De Rocco, insieme alla moglie Nadia amplia la sua attività con entusiasmo e ingegno, ma è preoccupato per le lungaggini della burocrazia. Le uova delle galline felici allevate sul limitare del bosco piacciono, l’idea incontra la rinnovata sensibilità nei confronti dell’ambiente e degli animali e la voglia di cibo sano e biologico, ma bisogna sempre fare i conti con la realtà: servirebbero fondi per le attività di montagna e iter burocratici più snelli. Tuttavia la coppia non si abbatte e va avanti nel proprio progetto. «Da tempo la gente mi chiede la possibilità di acquistare la carne, dato che gli animali sono sani, allevati senza antibiotici e nutriti con mangimi ogm free – spiega -. Per fare questo dovrò prendere in affitto un altro locale, perché nell’impianto di galline ovaiole non può sussistere l’attività di macellazione. Sono pronto per fare il grande salto, ma c’è molta incertezza sui tempi a causa della burocrazia, che ha tempi lunghissimi. Fare l’agricoltore dovrebbe essere un’attività facile e poco stressante, ma non è così. Le tempistiche per avere risposte a volte sono di anni e nel frattempo tutto resta bloccato. Servirebbero più sostegni per le piccole aziende di montagna, dato che mantengono viva l’economia del territorio e continuano le tradizioni di famiglia, come accade nel mio caso dato che mio nonno allevava conigli e galline». 

IL MERCATO
Le prospettive per il settore sono buone e questo gioca a favore di De Rocco e della sua attività.

Il mercato premia le uova provenienti da allevamenti a terra, con un consumatore su cinque che le preferisce alle altre. In Veneto il settore avicolo rappresenta una punta di diamante sul territorio italiano, con una produzione annua di 2 miliardi di uova e 200 milioni di fatturato, che rappresenta il 16 per cento del totale nazionale. L’Italia è al quarto posto in Europa per la produzione di uova dopo Francia, Germania e Spagna: ogni anno si producono 13 miliardi di uova, con 1,3 miliardi di fatturato per la sola componente agricola.

Ultimo aggiornamento: 17:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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