Galleria Comelico, Ianese: «Anas trovi una soluzione o la valle si mobiliterà»

Domenica 5 Giugno 2022 di Yvonne Toscani
La galleria Comelico
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SANTO STEFANO È attesa, entro breve, la svolta sulla viabilità da, verso e per il Comelico. A giorni verrà consegnato al presidente della locale Unione montana, Giancarlo Ianese, il progetto del recupero della vecchia strada dla Val, ritenuta dalle amministrazioni comunali l’unica possibile alternativa alla doppia formula di chiusura della galleria Comelico, totale di notte e a senso unico alternato nelle ore diurne, e al “Paso d Sant Antone”, salendo e scendendo la lunga serie di tornanti.

VERSO LA CAPITALE
L’intero faldone verrà poi portato, entro breve, a Roma, in via Monzambano, direttamente ad Aldo Isi, amministratore delegato e direttore generale di Anas.

L’incontro, calendarizzato una prima volta alla fine di maggio, è già stato nuovamente fissato e costituirà la chiave di volta per sapere la verità. E per la prima volta, il numero uno degli amministratori comeliani, solitamente molto cauto, parla di coinvolgere la popolazione, che si è già largamente espressa attraverso quasi 7.500 firme in calce alla petizione online, “Impediamo la chiusura della galleria Comelico sulla strada statale 52 Carnica”, lanciata su Change.org Italia dall’Associazione Comelico Nuovo.

INCOGNITA DATA
Nessuna anticipazione, però, viene fatta sulla data, in cui Giancarlo Ianese, accompagnato da alcuni dei colleghi, scenderà nella capitale. E a meno di un chilometro dalla stazione Termini e a dieci minuti a piedi, si giocherà la partita più importante. Due i plichi progettuali che saranno posti sul tavolo, con l’obiettivo di trovare la quadra: da una parte i lavori all’interno del tunnel esistente, voluti da Anas alla velocità della luce, pur sostenendo che non vi sia un rischio immediato; dall’altra il preliminare ripristino del vecchio tracciato, in uso prima del varo del tunnel e poi abbandonato a se stesso.

NO ALL’ISOLAMENTO
«Senza l’alternativa, restiamo contrari a qualsiasi chiusura – afferma, per l’ennesima volta il presidente dell’Um, assicurando che non si molla di un millimetro sulla linea tenuta finora –. In base all’esito dell’incontro con il vertice dell’Anas, decideremo come proseguire. Se da parte della società stradale nazionale non ci sarà l’attesa e auspicata apertura sulla nostra proposta, il successivo passo obbligato sarà coinvolgere la popolazione. Per forza, dovremo fare questo, dato che non possiamo assumerci le responsabilità da soli».

LA PROMESSA
Nessuna anteprima sui dettagli dei contenuti dell’incontro, ma la promessa di una conferenza stampa all’indomani, in cui illustrare i progetti e la situazione. «L’alternativa resta soltanto la strada Dla Val – spiega Giancarlo Ianese –. I tempi per realizzare la seconda canna sono troppo lunghi, una decina d’anni. Costi quel che costi dobbiamo portare a casa l’unica alternativa per la sopravvivenza del nostro territorio, coinvolgendo anche i cittadini, una volta che avremo capito anche noi come sia la situazione».
 

Ultimo aggiornamento: 6 Giugno, 10:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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