In attesa di sottoporsi al cruciale giudizio dei tifosi e delle rispettive basi (stasera a Seren il confronto del Cda feltrino con soci e simpatizzanti), il progetto di fusione messo a punto dai vertici delle tre società di serie D incassa altri consensi, almeno a livello istituzionale. In un nuovo incontro tenutosi a palazzo Piloni, dove già lunedì scorso i rappresentanti di Belluno, Union Feltre e San Giorgio Sedico avevano presentato l’iniziativa al presidente della Provincia Roberto Padrin, il progetto è stato illustrato anche al ministro per i rapporti col Parlamento Federico D’Incà. Che lo ha apprezzato perché «rappresenta un’opportunità per lo sport, per i giovani e per il territorio». A illustrare l’operazione al ministro sono andati in 7: 3 dell’anima feltrina (i fratelli Alessio e Dario Cremonese, sponsor dell’Union in cui però non hanno incarichi formali a differenza dell’avvocato Fent, che ne è il vicepresidente), 2 di Sedico (Paolo “Jeki” De Cian e Caio Fant) e 2 del capoluogo (il presidente in pectore del nuovo club, Livio Gallio, con Gianluigi Della Vecchia, membro del Cda). «La possibile fusione – ha commentato il ministro – è indubbiamente positiva per la crescita dello sport bellunese.
LE INFRASTRUTTURE
Sotto la lente dell’incontro voluto dal presidente della Provincia, Padrin, ex calciatore, è stato soprattutto il tema degli impianti sportivi, per il quale domani è in programma un ulteriore incontro con i sindaci dei Comuni coinvolti. L’obiettivo? Intercettare risorse nazionali e comunitarie per migliorare la dotazione infrastrutturale. «Sono convinto – ha affermato Padrin - che la fusione possa essere la strada giusta per dare al nostro territorio una società sportiva forte, in grado di affrontare un salto di qualità non solo a livello agonistico, ma anche sociale. Per questo ho voluto mettere tutti attorno allo stesso tavolo, nella convinzione che il gioco di squadra è uno dei motori irrinunciabili per la nostra provincia, nello sport come nella vita amministrativa. Ringrazio il ministro D’Incà per aver subito colto l’invito e soprattutto per aver capito l’importanza di questa iniziativa che ha una valenza promozionale, di valorizzazione del territorio e di crescita delle nostre comunità, attraverso lo sport». «A partire dal calcio – ha sottolineato ancora D’Incà - è possibile ragionare su un modello di aggregazione anche per il mondo imprenditoriale e nei confronti dei piccoli Comuni, come è già avvenuto in passato: aggregarsi, significa affrontare al meglio le prossime sfide, come quella del Pnrr che riveste un’assoluta importanza».
L’OK DI CASONI
La fusione incassa anche l’approvazione dell’assessore allo sport di Sedico, Sebastiano Casoni: «Bisogna cercare di superare le logiche dei campanili; quindi la fusione di queste tre importanti realtà in un nuovo soggetto di stampo provinciale e fortemente caratterizzante (basti pensare al nome Dolomiti) dev’essere vista come un’opportunità per ambire a crescere sul piano sportivo e per la conoscibilità del nostro territorio. Al netto comunque della prima squadra e delle relative partite, che fin tanto saranno valevoli per il campionato di serie D potranno essere ospitate in tutti e tre gli stadi, sarà fondamentale, e dai colloqui avuti fin qui è un sentire comune, mantenere e continuare a implementare nei territori tutte quelle attività minori come categorie ma importanti come i settori giovanili, imprescindibili per la vita delle comunità».
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