Cercano di entrare nella casa di un'anziana: banda di nomadi fermata su auto scura

Lunedì 2 Novembre 2020 di Federica Fant
Fermata banda di ladri, refurtiva sequestrata

BELLUNO La caccia ai ladri si era intensificata in questi giorni, dopo le intrusioni ripetute a seguito del ritorno dell’ora legale, ha dato i suoi frutti. Ieri non hanno avuto scampo, e sono finiti nella rete dei carabinieri: un gruppo di nomadi, che transitavano su un’auto scura in modo sospetto nelle vie di Ponte nelle Alpi e Belluno, sono stati bloccati dai militari di Sedico e Belluno, intervenuti in massa intorno alle 11 di mattina con diverse pattuglie a sirene spiegate, udite dai residenti. 54 anni, S.L. 35 anni, B.B., 33 anni e A.L., 30 anni, tutti residenti in provincia di Treviso, nomadi, probabilmente sinti sono stati denunciati per tentato furto in abitazione e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Ovvero gli attrezzi “del mestiere”: cacciaviti, righello a squadra, carte di credito, torcia, chiave, un paio di forbici rosse.
I CONTROLLI
I 4 si aggiravano per le vie minori di paesi e frazioni e hanno destato l’attenzione dei cittadini che hanno poi avvisato i carabinieri. E nell’ambito di una attività congiunta tra i carabinieri di Sedico, il nucleo Investigativo dell’Arma e il nucleo Operativo e Radio mobile di Belluno i 4 sono stati smascherati. «Dopo aver intensificato i controlli con personale in divisa, sono stati incrementati i servizi in abito civile da parte dei carabinieri - spiegano dal comando dell’Arma, allo scopo di intercettare mezzi o le persone sospette già segnalate dai cittadini in occasione dei furti dei giorni scorsi». L’auto sospetta ieri, notata prima a Ponte poi a Belluno, è stata vista attorno alle 10 parcheggiata lungo via Safforze (a Belluno) con un uomo alla guida e due nelle vicinanze. Poco dopo i militari hanno notato una quarta persona (una donna) mentre stava uscendo dal cortile di una abitazione molto frettolosamente. Vista la scena e ritenendo che si potesse trattare di un gruppo di malviventi, i quattro soggetti sono stati fermati dai carabinieri in borghese e sottoposti a perquisizione. 
LA SCOPERTA
Una perquisizione che non ha lasciato dubbi: addosso alle quattro persone, infatti, sono stati trovati oggetti idonei allo scasso. Dopo averli accompagnati in caserma per sottoporli alle procedure di riconoscimento, i militari dell’Arma hanno appurato che la donna, con una banale scusa, aveva tentato di introdursi nell’abitazione di una anziana che però con prontezza e decisione le impediva l’accesso. Un’operazione che è stata resa possibile anche grazie alle segnalazioni che i cittadini possono fare su auto e persone sospette. Basta una telefonata a 112 o alle altre forze di polizia per far presente che in una frazione o in una via si nota una vettura che desta sospetti. In quel caso una pattuglia potrà andare a controllare e, magari, identificando le persone che si trovano alla guida, avere contezza di chi è transitato su quell’area. Proprio nei giorni scorsi a Foen di Feltre la condivisione di un messaggio tra residenti e l’immediata richiesta di aiuto ai carabinieri potrebbe aver sventato un furto: il proprietario corse a casa e trovò la rete abbassata e delle impronte in giardino. 
IL SEQUESTRO
L’indagine sulla banda di sinti è tutt’altro che chiusa e non è escluso che si possano attribuire altri episodi. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro ed è a disposizione delle indagini. Oltre agli arnesi da scasso, diverse carte di credito o prepagate, soldi e un ciondolo in oro molto particolare. Potrebbe essere frutto di un furto, se qualcuno lo riconosce può rivolgersi ai carabinieri di Belluno. Dopo le formalità di rito i 4 sono stati rimessi in libertà, ma le indagini potrebbero far combaciare il modus operandi della banda di sinti con altri colpi messi a segno in queste settimane in provincia.
 

Ultimo aggiornamento: 11:50

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