I furbetti del bonus, il consigliere comunale Stella: «Anch'io l'ho preso, l'indennità è ridicola»

Giovedì 13 Agosto 2020 di Federica Fant
Andrea Stella consigliere comunale Belluno
3
BELLUNO - «Anche io ho preso quel bonus». Non si ferma il dibattito sui 600 euro destinati alle partite iva che hanno subito una contrazione del reddito nei mesi del confinamento per coronavirus. Una discussione non sul filo della legalità ma su quello dell'opportunità. L'ultimo, in ordine di tempo, ad alzare la mano è il consigliere comunale di Belluno, Andrea Stella, il più votato dei suoi, che spiega di averlo chiesto e ottenuto e sottolinea come siano molto diverse le situazioni tra amministratori semplici e amministratoti che rivestono ruoli nelle Regioni e nelle sedi romane.

I CONTI IN TASCA
«Sono un agente commercio e consigliere comunale e vice presidente della terza commissione di Palazzo Rosso, che si occupa di cultura e sanità - esordisce Stella, tra l'altro il più votato tra le file della Lega nel 2017 -. Non ho problemi a dire che a marzo e aprile ha ottenuto il bonus dei 600 euro e i 1000 a maggio. Io per tre mesi non ho lavorato, dal momento che mi interfaccio con bar e ristoranti. Dirò di più, i bonus che ho chiesto all'Inps, mi servono per pagare i contributi». Il concetto è chiaro: «L'Inps me li dà per riprenderseli e non accetto che il ministro degli esteri vada a dire che devono essere pubblicati i 2000 nomi tra consiglieri comunali, sindaci dei piccoli paesi che hanno una partita Iva per vivere. Quello che sta facendo il governo è farci passare per delinquenti, quando non lo siamo».

STILE DIRETTO
Andrea Stella non parla molto, ma quando lo fa non usa giri di parole e in questo caso si schiera al fianco dei colleghi amministratori dei piccoli Comuni della provincia. «L'indennità è ridicola. Sembra che il ministro voglia, invece, promuovere il bollettino dei protesti e anche la lista di proscrizione. Quello che sta facendo il Governo, lo ripeto, è inopportuno ed eticamente sbagliato. Al contrario può essere condivisibile se è riferito a gente che amministra e che prende migliaia di euro, come consigliere e assessore regionale o parlamentare». E così come ha fatto il sindaco di Livinallongo, Leandro Grones, nei giorni scorsi, mostrando senza filtri l'indennità di sindaco, Andrea Stella mostra le carte. «Come consigliere comunale racconta - percepisco 36 euro lordi come gettone presenza ai consigli comunali e alle commissioni consiliari. Ogni 6 mesi arrivano circa 1660 euro. Si pensi ai sindaci dei piccoli comuni di montagna, con 300 abitanti. Vanno avanti perché si dividono tra la cosa pubblica e la propria attività lavorativa. Parliamo di persone che hanno deciso di candidarsi per puro spirito di servizio, spesso perché il Comune non venga commissariato o più semplicemente perché vogliono bene alla cosa pubblica, come anche nel mio caso» . Quale sarebbe l'esito di pubblicare i 2000 nomi? Stella parla di tre problemi. Il primo: «Personale». Il secondo: «Obbliga i segretari di partito a spuntare dalle liste persone che inopportunamente hanno percepito il bonus, senza guardare cosa hanno fatto negli ultimi 5 anni». Il terzo: «Il peggiore è che tra poco avremo il referendum per il taglio dei parlamentari al quale sono contrario, perché limita la rappresentanza popolare». 
 
Ultimo aggiornamento: 15:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci