Raffiche di vento a 180 all'ora, fermate le funivie in Ampezzo

Mercoledì 13 Febbraio 2019
La funivia della Tofana
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CORTINA D'AMPEZZO - Raffiche violentissime di vento da nord hanno sferzato ieri la conca d'Ampezzo ed hanno bloccato buona parte degli impianti a fune della vallata, soprattutto alle quote più elevate. Alcuni anemometri, installati nelle cabine di controllo delle funivie e delle seggiovie, hanno superato largamente la velocità di 100 chilometri all'ora, per buona parte della giornata. Si parla, per la zona della Tofana, di picchi registrati a oltre 180 all'ora. A patire sono state soprattutto le funivie, che caratterizzano l'offerta di Cortina agli sciatori ed agli escursionisti, così belle per la loro spettacolarità, ma che sono più esposte alla violenza del vento, per la loro caratteristica di essere impianti aerei, sospesi nel vuoto, non protetti dagli alberi o addossati ai fianchi delle montagne, magari protetti in valloni, come accade talvolta per le seggiovie, che ieri hanno ugualmente avuto problemi, soprattutto in alcune aree.
 
«Purtroppo la violenza del vento ha costretto a diverse chiusure conferma Paolo Zandonella, del consorzio esercenti funiviari di Cortina, San Vito, Auronzo e Misurina così non è stato possibile salire con la Freccia nel Cielo, verso il Col Druscié e Ra Vales.
Nulla da fare in Faloria, dove è stato organizzato un servizio di navette che hanno trasportato per strada gli sciatori sino a Rio Gere; da lì era possibile salire sia verso il Faloria, sia sul Cristallo, con le seggiovie più basse. Non si è sciato sulla sommità del monte, nella zona dei Tondi». La situazione era identica anche sul versante ovest della conca, verso i passi Falzarego e Giau: «In quell'area è stata aperta soltanto la seggiovia del Col Gallina, con la sciovia elenca Zandonella mentre è stata fermata la funivia del Lagazuoi e pure le seggiovie delle Cinque Torri, dell'Averau e sul versante di Colle Santa Lucia». Sul disservizio ai turisti, determinato esclusivamente dall'opportunità di garantire la sicurezza dei trasporti, Zandonella aggiunge: «È una disdetta, perché stiamo perdendo diverse giornate di lavoro. Talune per il brutto tempo, per la troppa neve, ora queste per il vento. Speriamo davvero che la situazione migliori, che non si prolunghi in questa settimana, che è prevista eccezionale per l'insolazione, per la bellezza del paesaggio, per l'aria nitida e per la forte insolazione, con un clima tutto sommato mite. Confidiamo che il vento non faccia altri brutti scherzi e ci lasci lavorare, in questo periodo favorevole al turismo sugli sci». La montagna vive infatti le tradizionali settimane bianche, fra febbraio e marzo, che sono le preferite dai turisti, italiani e stranieri, che scelgono di sciare. Marco Dibona
Ultimo aggiornamento: 12:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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