Frana sulla strada, isolato un borgo nel Comune di Papa Luciani

Domenica 24 Novembre 2019 di Dario Fontanive
Frana sulla strada, isolato borgo nel Comune di Papa Luciani
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CANALE D’AGORDO (BELLUNO) - Sola, la montagna lo è sempre. Lontana dalle città e dal cuore dei governi, con i negozi, i servizi, le scuole, che slittano a valle come fossero frane. Ma c’è un paese, in Agordino, che è più solo degli altri. E si prepara a un inverno più duro del solito. Perché Carfon, ridente frazione di Canale d’Agordo, il paese di Albino Luciani, l’ultimo Papa veneto, non sta più a meno di un chilometro e mezzo da Canale, dov’è stato da sempre. Ora sta lontano, lontanissimo: tra le sue quaranta anime e il capoluogo, con le scuole, i servizi, la vita, è come se ci fosse un mare di mezzo. Fu venerdì scorso che cambiò tutto. La breve strada comunale che corre sul costone della montagna e unisce Carfon al paese del Papa c’era, e non c’è più. Pioggia, tanta pioggia. Una frana  enorme si è staccata dal costone che sovrasta la strada comunale ed è piombata giù sulla carreggiata, trascinando con sè massi giganteschi, grandi alberi e un mare di terra e di fango. Per trenta lunghi metri, la strada non c’è più. E la frazione di Carfon è sola. Per mandare i bimbi a scuola, per fare la spesa, per andare a lavorare, adesso c’è solo l’altra strada, la strada vecchia, la strada antica che fa un giro largo e sapiente, dove la montagna non ci rotola sopra perché è la strada che monta sulla montagna, che s’inerpica su su in alto, ripida, impervia, sul versante opposto di Vallada, facendo un lungo giro, e tornando poi a scendere verso Canale. 
TROPPO STRETTA
Preferite la strada stretta, dice il Vangelo del Papa: tanto stretta che per evitare che le auto si incrocino ci hanno dovuto mettere un semaforo. E difatti, da giorni e giorni, sotto la pioggia che promette di voltare in neve, i quaranta abitanti di Carfon s’arrampicano sulla strada stretta e ripida, ogni mattina, a senso unico alternato, per andare al lavoro, per andare a scuola, e senza lamentarsi. Ma sanno che non sarà per molto. Lo sanno, quando alzano la testa e guardano su, dove corrono le nuvole pesanti dell’inverno. Sanno che qui, presto, molto presto, verrà la neve. Tanta neve. La strada stretta e ripida sparirà, sarà una coperta bianca e immacolata, sarà impraticabile per un’automobile. Raggiungere Canale, le scuole, il luogo di lavoro, diventerà di fatto impossibile. E le famiglie giovani di Carfon, quelle con figli in età scolare, cominciano a pensare di trasferirsi, almeno temporaneamente. 
LA MORA
La Mora. Così la gente di Carfon e di Canale chiama la zona dove la montagna si è mangiata la strada comunale. Lì sono sono subito arrivati i tecnici del Comune di Canale d’Agordo, quelli della Provincia e anche Veneto Strade, perchè un possibile aggravamento della situazione potrebbe anche interessare la regionale Agordina.La bonifica dell’area colpita dalla frana è compito della Provincia: ma basta - anche lì - alzare la testa e guardare in alto, per capire che non si tratta solo di liberare la strada da massi, terra e alberi: la montagna che sovrasta la strada è un versante particolarmente instabile, che continua a franare.
L’IMPEGNO E L’INVERNO
«Stiamo attendendo lo studio del geologo - spiega Massimo Bortoluzzi, delegato provinciale alla difesa del suolo -. Perché oltre alla reperimento del denaro per eseguire i lavori, c’è il problema che siamo ormai quasi in inverno. Quindi stiamo aspettando la perizia per vedere se sia possibile mettere in campo un’opera risolutiva, oppure se sia il caso di intervenire al momento con un lavoro parziale per ripristinare la viabilità e basta per poi partire con un cantiere risolutivo e definitivo a primavera. Comunque sicuramente la Provincia al più presto interverrà per sistemare la viabilità, questo lo posso assicurare». 
Presto. Al più presto. Ma la neve, dalle nuvole dell’inverno, è più veloce di ogni promessa: scende già copiosa, in queste ore, ammantando prati e boschi a quote ormai prossime a Carfon. L’instabilità dell’intero versante è un problema già conosciuto da tempo. Nello studio dedicato già nel 1987 alla franosità del bacino del Cordevole si legge: «Situazioni di rischio caratterizzano inoltre l’intera area in particolar modo la strada Carfon-Fregona-Feder posta alle pendici del Col di Frena che è periodicamente soggetta a frane».
Il sindaco di Canale Flavio Colcergnan segue la situazione con apprensione: sa che mantenere sul territorio la popolazione è vitale per il territorio. «Valuteremo anche la realizzazione di una viabilità nuova che garantisca gli standard di sicurezza necessari a far rimanere la gente sul posto. Senza una viabilità adeguata si rischia lo spopolamento di questi villaggi in quota. Già alcune famiglie giovani hanno intenzione di traferirsi a valle per quest’inverno, per poter raggiungere la scuola e il lavoro».
Dario Fontanive
Ultimo aggiornamento: 12:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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