L'investitore tranquillo al lavoro. L'auto rintracciata subito perché è un modello raro

Mercoledì 17 Novembre 2021
L'investitore tranquillo al lavoro. L'auto rintracciata subito perché è un modello raro
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FONZASO - Era una macchina vecchia, una Ford Fiesta di più di vent'anni. Un modello raro, prodotto solo per tre anni e poi uscito dal mercato. Ed è proprio la particolarità del modello, e la conoscenza che i carabinieri hanno del territorio, che hanno permesso nella tarda mattinata di ieri di individuare il ragazzo che ha investito Emilia Santurini, e ad andare a prenderlo nella fabbrica in cui lavora. Il 24enne di Fonzaso si è giustificato dicendo di non essersi accorto di aver investito qualcosa, e di essersi distratto con il cellulare.

L'auto e il telefonino sono stati sequestrati e sono a disposizione degli inquirenti per gli accertamenti tecnici. Il 24enne è indagato per omicidio stradale aggravato, ma non è stato arrestato.


Auto rara: così hanno incastrato il pirata

A spiegare come sono giunti ad una rapida risoluzione del caso è il capitano dei carabinieri della compagnia di Feltre, il capitano Luca Innelli. «Sul luogo dell'impatto sono rimasti a terra dei frammenti della macchina e, in particolare, lo specchietto - spiega -. Da questo siamo riusciti a risalire al modello della vettura e, soprattutto, alla versione che per fortuna era una versione prodotta per soli tre anni di una macchina che ha quasi vent'anni. Questo ci ha permesso di restringere moltissimo l'ambito della ricerca». Una macchina quindi che non passava inosservata tant'è che i carabinieri della stazione di Arsiè, che hanno dato il loro supporto alle indagini, avevano in mente di averla già vista circolare in giro. È chiaro che, nei piccoli paesi come i nostri, alcune cose rimangono impresse. «Grazie quindi ad alcuni contatti siamo riusciti a risalire anche al proprietario della vettura», aggiunge il capitano. Nella tarda mattinata di ieri quindi, i carabinieri si sono presentati nell'azienda dove il ragazzo, classe '97, lavora come operaio. «Lo abbiamo ritrovato regolarmente al lavoro, dove vi si era recato con la macchina incidentata», sottolinea il capitano, che prosegue spiegando i danni riscontrati sul mezzo. «La macchina aveva il parabrezza sfondato, incavo all'interno, sul lato destro ed il fanale, sempre lato destro, rotto». Questo fa ipotizzare che abbia colpito la donna con lo spigolo del lato destro della macchina. Il ragazzo afferma di non essersi accorto, di non essersi minimamente reso conto di aver investito una persona, anche se è rimasto molto vago nella spiegazione. Afferma anche di essersi distratto guardando il cellulare. Il capitano Innelli evidenzia che ci sarebbero alcuni elementi a favore della tesi del ragazzo. «Nell'orario in cui è accaduto presumibilmente l'incidente c'era un'intensa nebbia. Inoltre, in quel tratto, l'asfalto è stato rifatto recentemente quindi è molto scuro e non sono presenti le linee della segnaletica stradale. Questo avrebbe potuto comportare un suo spostamento più a destra rispetto alla normale guida. Inoltre, dopo l'impatto, la donna è sbalzata al di là della recinzione e quindi il ragazzo potrebbe non aver visto nulla a terra». Il comandante sottolinea che anche loro hanno battuto quella zona nel corso della notte insieme ai familiari, compreso quel tratto, ma di non aver notato nulla, proprio per la nebbia. La Procura ha aperto un'inchiesta per omicidio stradale, coordinata dal sostituto procuratore Roberta Gallego. Con l'individuazione del ragazzo è stato posto sotto sequestro il mezzo, che sarà ora analizzato, così come il cellulare che sarà oggetto di accertamenti. La salma della donna è ancora a disposizione dell'autorità giudiziaria che potrebbe disporre l'autopsia. Tutto questo permetterà di fare un quadro più preciso ed arrivare a formulare un capo di imputazione. (E.S.)

Ultimo aggiornamento: 12:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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