BELLUNO - I festeggiamenti di domenica sera? «Una bomba atomica». Ne è convinto il presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Belluno Stefano Capelli. «Di sicuro – spiega – avremo un picco di contagi, ma non di ricoveri e di morti. Questo non lo dico soltanto io. È ciò che si evince dalla recente esperienza di Israele e Gran Bretagna». Con la vittoria degli azzurri al Wembley Stadium, nella finale degli Europei di calcio contro l’Inghilterra, l’Italia intera si è riversata nelle piazze per i canonici caroselli, abbracci di gruppo e cori da stadio. Un comportamento che Maria van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) per il coronavirus, ha stigmatizzato subito: «Dovrei divertirmi – ha twittato domenica sera – a guardare il contagio avvenire davanti ai miei occhi?».
LA FESTA
I festeggiamenti, a Belluno, sono durati fino a notte fonda.
POSITIVI ASINTOMATICI
«È certo – commenta il direttore del Dipartimento di Prevenzione Sandro Cinquetti – che tra i giovani vi siano positivi asintomatici. Gli assembramenti di ieri (domenica, ndr), come altri del resto, potrebbero contribuire a un incremento di casistica, sempre giovanile, nei prossimi 8-10 giorni. Del resto, era impensabile che una vittoria così importante della nazionale non venisse festeggiata: a Wembley hanno ammesso 60mila spettatori! Fortunatamente, quasi tutti i festeggiamenti sono avvenuti all’aperto». L’ago della bilancia oscilla in base al comportamento dei cittadini. Ed è qui, forse, il problema perché domenica sera nessuno aveva la mascherina indossata. Erano all’aperto, certo, ma l’obbligo torna valido quando la distanza tra una persona e l’altra è inferiore a un metro.
RISCHIO CHIUSURE
Per conoscere le conseguenze degli assembramenti in piazza sarà necessario aspettare 10 giorni. «È auspicabile – continua Stefano Capelli – che non si espanda molto e soprattutto che sia istruttivo perché bisognerà tornare a chiudere. Avremo sicuramente dei movimenti in tal senso dalla seconda metà di agosto». A livello nazionale si sta valutando di usare i ricoveri (e non i positivi) come indicatore per il cambio colore delle Regioni. «Saranno chiusure chirurgiche, localizzate – continua il presidente dell’Ordine dei medici – Manca un mese e mezzo. Poi c’è la scuola e torna il freddo. Il messaggio deve essere questo: soprattutto le persone con più di 50 anni vadano a vaccinarsi, in quanto soggetti più a rischio». Ma devono farlo anche i giovani per eliminare «il problema “vettori”». Lo scenario che si prospetta, a livello nazionale e locale, sarà un aumento dei contagi ma una diminuzione dei ricoveri. A infettarsi ora gli under 40 fino all’età pediatrica, perché risultano i meno vaccinati. «Sarà simile – conclude Capelli – e insieme diverso rispetto a un anno fa. La “variante” che, nel frattempo, si è inserita di traverso è la vaccinazione ma è da usare rapidamente. L’undicesimo comandamento, qui come altrove, è uno solo: vaccinatevi».