Feltrina, incidenti a raffica. I residenti si sentono in pericolo: «Prima o poi ci scappa il morto»

Mercoledì 21 Luglio 2021 di Eleonora Scarton
Incidenti senza fine sulla Feltrina, lo sfogo dei residenti

FELTRINO - Raffica di incidenti: serve intervenire al più presto per mettere in sicurezza una volta per tutte la regionale Feltrina. Un’arteria che negli anni ha visto un drastico aumento di traffico e, parallelamente, di incidenti stradali, molti dei quali mortali. Proprio per questo le amministrazioni del territorio hanno deciso di investire per la sua messa in sicurezza. Ma chi conosce questa strada esprime perplessità.

L’EMERGENZA 
Negli ultimi anni, i sindaci dei Comuni facenti parte dell’Unione Montana Agordina, Feltrina, Valbelluna, Belluno-Ponte, hanno lavorato ad un documento strategico e di indirizzo che contiene tutta una serie di indicazioni per il miglioramento della viabilità dell’Agordino e della Valbelluna. Il recente atto di indirizzo vede al suo interno anche la sistemazione della Feltrina, sia dal punto di vista stradale che idrogeologico, per un importo di 20 milioni di euro. 

IL QUADRO 
A sollevare delle perplessità sull’intervento è Doriano Dalla Piazza, ex amministratore del basso Feltrino. «Il recente atto di indirizzo rischia di apparire l’ennesimo tentativo di porre rimedio ad una situazione che nel tempo si è fatta via via più difficile – spiega -. Il tratto Anzù – Fener, concepito alla fine degli anni ‘50, e realizzato alla metà degli anni ‘60, avrebbe mostrato ben presto i suoi limiti se l’alluvione del 1966, con la distruzione del ponte di pietra che collegava Vas alla Feltrina e di alcuni tratti della vecchia provinciale in sinistra Piave, non avesse accelerato la realizzazione della provinciale “Madonna del Piave”. Gli interventi successivi, in primis il collegamento in galleria fra Vas e Segusino, le rettifiche sul tracciato e le varie rotatorie, hanno reso “gestibile” il traffico sulla statale Feltrina». 

LE PROBLEMATICHE 
Questo sino alla apertura del tratto della superstrada Fenadora-Anzù. «Da quel momento - prosegue Dalla Piazza - la regionale Feltrina si è progressivamente trasformata in una direttrice internazionale di traffico pesante, in quanto permette ai tir provenienti dal sistema autostradale friulano di collegarsi tramite la Feltrina alla superstrada della Valsugana e quindi all’Autostrada del Brennero, risparmiando tempo e risorse. A soffrire di questa situazione sono in primis quanti risiedono, o si spostano per lavoro, nel Basso Feltrino, e che devono utilizzare quotidianamente la Feltrina». 

IL RISCHIO
Tir, pendolarismo, traffico da e per le zone turistiche della montagna, mezzi in transito a bassa velocità, rendono la Feltrina un’arteria molto rischiosa.

Tir che sorpassano veicoli lenti o ciclisti, invadendo la carreggiata opposta anche in condizioni di scarsa visuale. Macchine che sfrecciano e si buttano in sorpasso, incuranti dei pericoli che quell’arteria nasconde. A confermare tutto ciò anche i vari incidenti di cui è stata palcoscenico nell’ultimo fine settimana. Pensiamo che domenica, in poche ore, sono accaduti tre incidenti che hanno coinvolto sei mezzi. Quattro i feriti, tra cui una donna elitrasportata a Treviso per i gravi traumi subiti. Non un evento eccezionale, purtroppo: era solo una ordinaria domenica, come ce ne sono state tante sulla Feltrina. La strada, infatti, è da tempo sotto accusa da parte dei residenti di Quero e Alano, che soprattutto il fine settimana si trovano alle prese con chiusure o code a causa degli schianti.

Ultimo aggiornamento: 07:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci