Pusher 32enne lavorava a domicilio. Consegne a bordo dell'Audi A3

Venerdì 5 Luglio 2019
Spaccio di droga
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FELTRE - Questa volta non è andata bene a Shkelzen Godini, 32enne albanese residente a Feltre, il pusher di cocaina che consegnava a domicilio arrivando sull’Audi A3. Ieri è stato condannato per spaccio di droga a 8 anni e 8 mesi di reclusione, 32mila euro di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici e la legale interdizione per la durata della pena. La presidente Antonella Coniglio ha anche disposto la confisca del materiale sequestrato. Il giudice è andato anche oltre quanto aveva richiesto alla scorsa udienza, il pm Sandra Rossi, che aveva terminato la sua requisitoria con la pena di 8 anni e 25mila euro di multa. Godini ha un regolare lavoro da impiegato e è in regola con le norme del permesso di soggiorno sul territorio. Aveva già affrontato un processo per droga, nato  dall’arresto in flagranza del 21 gennaio 2014, quando venne trovato in possesso di dosi di cocaina pronte allo spaccio. Ma in quel caso si difese dicendo che era finito nei guai per la vendetta di un amico-consumatore che lo aveva accusato ingiustamente e venne assolto. Ieri non è andata così. 

LE ACCUSE
Il giro di cocaina venne stroncato nel marzo del 2017 dagli agenti della squadra Mobile che fecero le indagini e che arrestarono Godini con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I poliziotti nel blitz non ritrovarono alcuna droga, ma nelle indagini, che erano partite l’anno prima, avevano raccolto un impianto accusatorio molto dettagliato, confermato dai testimoni-consumatori sfilati in aula e dal gps piazzato sull’Audi A3, che ha rilevato i percorsi effettuati per le consegne. Nulla ha potuto fare quindi l’avvocato difensore di fiducia, il triestino Cesare Stradaioli, che comunque, alla scorsa udienza, aveva chiesto l’assoluzione per il suo assistito, puntando sull’assenza di droga e prove.
IL PROFESSIONISTA
Godini era un pusher professionista e infatti, secondo quanto ricostruito nelle indagini con un Gps piazzato sotto la sua Audi A3, sarebbe andato fin sul luogo di lavoro per accontentare il suo cliente.  Avevano parlato poi i titolari feltrini di un negozio di alcolici che, di fatto, confermarono le cessioni. Godini in questo processo è chiamato a rispondere di innumerevoli cessioni fatte dal 2014 al 2016 tra Feltre, Santa Giustina, Sedico, Lentiai. I poliziotti della Mobile, sentiti in aula, raccontarono di come lo incastrarono. Dopo aver installato il Gps sulla Audi e controllato il telefono del pusher incrociarono i dati. Dopo la chiamata, l’auto partiva e andava proprio nella zona da dove era partita la telefonata. Il rifornimento avveniva a Camposampiero (Padova) e quando tornava passava dai suoi clienti per accertarsi che non avessero bisogno di droga. 
Ultimo aggiornamento: 08:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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