FELTRE - Non hanno voluto allontanarsi tanto dalla loro chiesetta.
LA RICOSTRUZIONE
Ormai da diversi anni la chiesetta di San Paolo versa in uno stato di degrado. Una situazione che nei mesi scorsi è peggiorata tant'è che l'azienda Ulss 1 Dolomiti ha affisso un cartello all'ingresso dichiarando l'edificio inagibile. Un colpo al cuore per i residenti del quartiere, molto legati al luogo di culto, tant'è che hanno preso la questione in mano, inviando al presidente della conferenza dei sindaci, Jacopo Massaro, e all'Ulss 1 Dolomiti un appello a favore di un urgente intervento di ristrutturazione e, in generale, di maggior decoro. In calce ben 117 firme. Nonostante questa presa di posizione, nessuna notizia, nessuna risposta ufficiale è arrivata al comitato in merito a questa petizione. Nonostante anche le numerose proteste sulla stampa e le dichiarazioni del parroco, don Angelo, che sostiene moralmente il recupero della chiesa, ancora nessuna dichiarazione ufficiale è giunta.
LA SOLIDARIETA'
I residenti del quartiere San Paolo stanno facendo di tutto per cercare di far si che la chiesetta possa tornare almeno agibile. E altre realtà associative del feltrino, che operano in ambito storico e culturale ma non solo, sono state colpite da tale attaccamento e si stanno muovendo per dare la loro solidarietà e vicinanza al comitato del quartiere San Paolo. A breve si saprà come hanno deciso di muoversi. Nel frattempo, a causa dell'inagibilità dell'edificio, la tradizionale messa del 25 gennaio non può essere celebrata e il parroco aveva invitato i fedeli a trovare un altro luogo. Ma i residenti, un altro luogo, non lo vogliono. E quindi, la celebrazione di oggi pomeriggio, avverrà all'esterno della chiesa.