Federico scomparso nel nulla dieci giorni fa, le ricerche saranno sospese

Domenica 5 Settembre 2021 di Davide Piol
Le ricerche in Val di Zoldo
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VAL DI ZOLDO - Decimo e ultimo giorno di ricerche (forse). Di Federico Lugato, il 39enne mestrino scomparso giovedì 26 agosto dopo essere uscito per una passeggiata in Val di Zoldo, non ci sono tracce. Domani la Prefettura sospenderà le operazioni per un vertice a Palazzo dei Rettori in cui si deciderà se continuare a mantenere uomini, mezzi e risorse a Pralongo. Ma la macchina che si è messa in moto, grazie ai numerosi appelli della moglie Elena Panciera, è enorme e ha richiamato persone da tutto il nord Italia. Per non parlare della raccolta fondi su Facebook, che ha superato i 20mila euro, e la possibilità di effettuare un bonifico per il Soccorso Alpino con causale “Troviamo Federico” (oltre 6mila euro già raccolti).

Ieri hanno partecipato alle ricerche quasi 200 persone.


Una novantina di queste, tra Soccorso alpino, Guardia di finanza, Vigili del fuoco, Carabinieri forestali, Polizia di Stato, Protezioni civile, con unità cinofile e droni, si sono distribuite sulle zone della Val Prampera per batterle al tappeto. Un’area molto impegnativa, compresa tra il torrente Prampera e i versanti del Petorgnon, e ricoperta di massi e bosco fitto di pino mugo con voragini e spaccature. È stata setacciata di nuovo tramite i droni la zona sotto il Rifugio Sora’l Sass e controllata quella tra la Baita Angelini e le Crepe dei Rondoi. Alle forze istituzionali impegnate dal primo giorno nelle ricerche, si sono uniti anche un centinaio di volontari che hanno percorso altre zone dopo aver risposto agli appelli lanciati da Elena. Come un ragazzo di Peschiera del Garda che ha raggiunto la Val di Zoldo per tre giorni di seguito: «Ho deciso di venire a dare una mano anche oggi – ha detto ieri pomeriggio – e lo farò domani (oggi, ndr). Non me la sentivo di andare in giro per la montagna per conto mio quando posso mettere energie per aiutare nella ricerca. Rinnovo l’invito: se avete bisogno di un passaggio da Verona contattatemi». 
Federico Lugato è scomparso dieci giorni fa. Dopo aver parcheggiato l’auto a Pralongo si è incamminato lungo un sentiero (la moglie ha raccontato che l’idea era quella di eseguire un giro ad anello nel Gruppo Tamer-San Sebastiano) e non è più tornato indietro. Il cellulare si è spento e le geo-localizzazione non era attiva. Ricostruire i suoi ultimi spostamenti è stato praticamente impossibile, senza contare l’ampiezza del raggio delle celle telefoniche: troppo vasta. Sulle sue tracce soccorritori, cani, elicotteri, droni e anche un team di informaci ma, come ha spiegato ieri il soccorso alpino, «nessun nuovo elemento utile ha permesso di dare indicazioni puntuali sui luoghi da indagare». La ricerca riprenderà questa mattina. «Cerco di mantenermi lucida – ha spiegato la moglie Elena sui social – Sono una donna di montagna: la natura dà tanto ma può essere spietata. Non vi nego che la speranza c’è, da moglie innamorata. So che Federico è capace di cose straordinarie. Ma razionalmente so che le risorse non possono rimanere convogliate qui per sempre. Io vorrei continuare finché non lo troviamo però mi rendo conto che ci sono tante altre persone lì fuori che hanno bisogno dei soccorsi». 
Domani, in Prefettura, 6 settembre, si deciderà il destino delle ricerche. «Non posso essere egoista – ha continuato Elena – Ho un’etica molto forte. So che c’è un tempo per sperare, dare il massimo, smuovere le montagne, ma non potrà durare per sempre con questo dispendio di energie. Non ho idea di quanto possa costare un’operazione del genere. Domani (oggi, ndr) sarà l’ultimo giorno di ricerche ufficiali». Di indizi, nemmeno l’ombra. Rimangono però tante domande e un appello: «Federico è partito con prudenza ma ci sono cose che andavano fatte. La geo-localizzazione di Google è fondamentale. Lui non l’aveva attivata, fatelo». 

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Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 14:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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