L'exploit di Fratelli d'Italia in Veneto fa scattare un parlamentare a Latina

Lunedì 10 Ottobre 2022 di Andrea Zambenedetti
Il parlamento
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BELLUNO- Ormai anche quelli che masticano poco di legge elettorale hanno imparato che si chiama “effetto filipper”. Si tratta del meccanismo complicatissimo con cui viene eletto il Parlamento e per cui gli effetti del voto in un determinato collegio possono avere ripercussioni a centinaia di chilometri di distanza. Un’esperienza che la provincia di Belluno aveva imparato a conoscere con la morte del senatore Paolo Saviane, sostituito dalla reggina Clotilde Minasi. Ora l’effetto flipper colpisce di nuovo. L’exploit di Fratelli d’Italia, nel collegio Veneto Orientale (di cui anche Belluno fa parte), ha fatto scattare un ulteriore parlamentare per il partito di Giorgia Meloni. Solo che la lista plurinominale era esaurita. Dei cinque in corsa nel partito con la fiamma due risultano eletti altrove e agli altri tre è stato assicurato a ciascuno un posto a Roma. Rimangono quindi da dividere i “resti” e sabato la Corte di Cassazione che si è messa a elaborare i voti non distribuiti su base nazionale ha stabilito che quelle schede dei bellunesi contribuiscano al cumulo che fa scattare il parlamentare nel collegio in cui il partito ha messo da parte dei resti più alti: Latina. Si tratta - si legge nel verbale trasmesso dalla Corte di cassazione alle Camere - di Paolo Pulciani di Fratelli d’Italia (circoscrizione Lazio 2, plurinominale 2).

La comunicazione a Puliciani arriverà attraverso i carabinieri nelle prossime ore dopodiché potrà presentarsi a Montecitorio per avere il suo badge, attivare la mail e - come tutti gli altri eletti - comunicare il suo iban.

PARAPIGLIA CONCLUSO
Dopo settimane di incertezza la decisione della Cassazione chiude quindi a dubbi e incomprensioni. Anche se la parola “definitivo”, insegna ancora la provincia di Belluno, non esiste. Era andata allo stesso modo in avvio della 18esima legislatura quando il posto di Luca De Carlo alla Camera era stato in bilico per giorni. Prima dentro poi fuori, poi di nuovo dentro. Ad un certo punto Giuseppe Paolin, trevigiano, della Lega Nord sale in treno arriva a Roma. Gli è stato garantito che il posto in parlamento è suo ma non lo fanno entrare. Ad avere il lasciapassare è invece De Carlo. Il 5 agosto del 2020 in seguito ad un ricorso presentato dallo stesso Paolin viene però ribaltato tutto e ad essere escluso dal parlamento è De Carlo. Il sindaco di Calalzo però non si arrende e si presenta alle suppletive a Verona ottenendo un posto nell’altro ramo del parlamento. Un risultato con pochi precedenti, essere eletto nei due rami del parlamento nella stessa legislatura.

LA CORSA LUNGA
Che Fratelli d’Italia in provincia di Belluno viaggiasse a vele spiegate si era già capito alle elezioni comunali quando la Lega venne battuta dal partito di Giorgia Meloni. Un risultato inedito in provincia di Belluno e confermato alle politiche quando Fratelli d’Italia ha fatto il pieno di consensi, spedendo nuovamente in parlamento, all’uninominale, il candidato di Fratelli D’Italia, lo stesso Luca De Carlo e esaurendo tutti i posti nella lista, a scorrimento del proporzionale. A beneficiarne è stato il candidato di Latina.

Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 16:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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