Padre e figlio indagati si sfogano: «Non abbiamo lavoro, ci rovinate»

Martedì 20 Febbraio 2018 di Olivia Bonetti
Padre e figlio indagati si sfogano: «Non abbiamo lavoro, ci rovinate»
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BELLUNO - «Questa faccenda ci metterà in ginocchio economicamente: io non ho un impiego e mio padre è pensionato». Samuele Aquini, il 31enne indagato per il caso Erostrato, ieri ha rotto il silenzio parlando anche di fronte alle telecamere del Tg3 e altre testate. «Ci metterà in ginocchio - ha detto Samuele - dovremmo pagare le spese legali, un perito di parte per contestare quella ridicola perizia calligrafica che è stata fatta sul mio conto». Infine non ha rinnegato la sua passione per l'esoterismo e i mantra, ma sarebbe stata dettata, ha detto, dal suggerimento dello psichiatra. D'altronde era lui stesso che nei vari forum sul tema in Internet si presentava così: «Ciao sono Samuele, classe 86, appassionato di filosofia, occultismo, giochi di ruolo, arti marziali e powerlifting». Era il 2015 e il 31enne di Cesio era molto attivo su varie piattaforme online, come pagine Facebook dal titolo Sì al satanismo, o altre discussioni su anticattolicesimo e ateismo.

 
 

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