BELLUNO - Papà pensionato che porta il nome di un filosofo greco, mamma casalinga, il figlio disoccupato con la grande passione per la filosofia. È questa la famiglia di Cesiomaggiore sotto la lente degli inquirenti per il caso del mitomane Erostrato. Una famiglia “foresta”, arrivata prima a Pedavena e da pochi anni nel paesino di 4mila abitanti: ora è indagata. «Non voglio parlare», dice la mamma al citofono. La perquisizione è stata un fulmine a ciel sereno per tutti loro. «Sono innocenti», dice il difensore. I 3 sono indagati per minacce gravi, procurato allarme e tentata estorsione per la serie di episodi che negli ultimi 7 mesi hanno tenuto sotto scacco il Bellunese: incendi, lettere con finta antrace, fino all’attacco ai bambini (caramelle farcite con spilli lasciate all’asilo il 22 gennaio scorso).
L’appartamento dove la famiglia abita, in affitto si trova in una palazzina “fantasma”. Pochi inquilini e tanti negozi sfitti. La mamma, con problemi di salute, è sempre a casa. Il papà, pensionato 70enne, invece ama fare lunghe passeggiate. Con lui, fianco a fianco, c’è sempre il figlio, trentenne che non ha un lavoro. Entrambi hanno frequentato l’università facoltà di Filosofia.
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