BELLUNO - Zio Enzo cede il passo. L'ultimo giorno dell'anno sarà anche l'ultimo giorno di lavoro per Enzo Marcer, proprietario dell'Enoteca Top 90 di piazza Santo Stefano. All'età di 65 anni e dopo 21 anni dietro il bancone, l'oste lascia il posto ad un nuovo gestore. Per zio Enzo, come viene chiamato affettuosamente dagli amici, e per la moglie Luciana questi sono i giorni dei saluti. Clienti di tutti i giorni e clienti di passaggio ogni tanto stanno facendo tappa ininterrottamente al piccolo locale affacciato sul giardinetto della piazza, vogliono vedere i due proprietari, salutarli, abbracciarli, farsi promettere di rivedersi presto, in altra veste, per un caffè. «Era il maggio del 1997 quando io e mia moglie abbiamo aperto l'enoteca racconta Marcer -. Io da giovane mi ero diplomato all'alberghiero, la ristorazione è sempre stata la mia passione e quando abbiamo trovato questo bar, affacciato su quella che per me è la più bella piazza di Belluno, ce ne siamo subito innamorati. Era un sogno che si avverava».
La moglie Luciana, fino a quel momento commessa in un negozio di abbigliamento, di buon grado si è messa in gioco affiancando il marito. Dopo i timori iniziali ha ingranato e ha fatto propria la professione arrivando ad amarla quanto il marito. Così oggi sono in due a raccontare aneddoti, ricordi e storie di vita. «Abbiamo visto crescere tanti giovani racconta la signora -, li abbiamo conosciuti quando avevano 18 anni e oggi ci vengono a trovare con moglie e figli. I rapporti umani intessuti in questo tempo sono la cosa che ci mancherà di più». Il Top 90 è stato il locale degli artisti. Il primo che, in città, ha portato l'arte dentro il bar esponendo pittori, scultori e fotografi locali e non solo. «Oltre duecento mostre abbiamo ospitato spiega Marcer e in occasione dell'Ex Tempore di scultura questo è sempre stato il luogo di incontro degli scultori, dove si ritrovavano a fine lavoro per fare quattro chiacchiere». L'oste è stato anche il papà dei cichetti bellunesi, insieme a Silvano Della Libera. I due sono stati i primi a introdurre in cittò la tradizione veneziana, con la prima edizione del 2009. Tanti bei ricordi, ma ora è arrivato il tempo della famiglia, dei nipoti e del relax. «I nostri clienti in questi anni ci hanno dato tantissimo e ancora di più aggiunge la coppia -, ma ora ci dedicheremo a noi. Ci piace girare e ci sono ancora tante parti della nostra bellissima provincia che vogliamo visitare».
Ultimo aggiornamento: 29 Dicembre, 08:38
© RIPRODUZIONE RISERVATA La moglie Luciana, fino a quel momento commessa in un negozio di abbigliamento, di buon grado si è messa in gioco affiancando il marito. Dopo i timori iniziali ha ingranato e ha fatto propria la professione arrivando ad amarla quanto il marito. Così oggi sono in due a raccontare aneddoti, ricordi e storie di vita. «Abbiamo visto crescere tanti giovani racconta la signora -, li abbiamo conosciuti quando avevano 18 anni e oggi ci vengono a trovare con moglie e figli. I rapporti umani intessuti in questo tempo sono la cosa che ci mancherà di più». Il Top 90 è stato il locale degli artisti. Il primo che, in città, ha portato l'arte dentro il bar esponendo pittori, scultori e fotografi locali e non solo. «Oltre duecento mostre abbiamo ospitato spiega Marcer e in occasione dell'Ex Tempore di scultura questo è sempre stato il luogo di incontro degli scultori, dove si ritrovavano a fine lavoro per fare quattro chiacchiere». L'oste è stato anche il papà dei cichetti bellunesi, insieme a Silvano Della Libera. I due sono stati i primi a introdurre in cittò la tradizione veneziana, con la prima edizione del 2009. Tanti bei ricordi, ma ora è arrivato il tempo della famiglia, dei nipoti e del relax. «I nostri clienti in questi anni ci hanno dato tantissimo e ancora di più aggiunge la coppia -, ma ora ci dedicheremo a noi. Ci piace girare e ci sono ancora tante parti della nostra bellissima provincia che vogliamo visitare».