Incidenti in montagna in aumento, ma Falco non può volare di notte: «Costretti a chiedere aiuto ad altre province»

Domenica 11 Luglio 2021
Elisoccorso: Belluno chiede il volo notturno

BELLUNO - Giovedì 8 luglio, ore 6.32: elicottero di Bolzano all’ospedale di Belluno elitrasporta personale di soccorso per un intervento in montagna nell’Agordino. Sabato 10 luglio, ore 7.15: l’elicottero di Bolzano imbarca in piazzola un tecnico del Soccorso alpino di Cortina per andare in aiuto di 3 alpinisti sul Lagazuoi. «Serve il volo notturno: non possiamo sempre dipendere da altre province e da altri servizi di elisoccorso». Il grido di allarme del consigliere comunale di Belluno, Fabio Bristot “Rufus”, è stato quasi quotidiano dai suoi canali social, in queste ultime due settimane che hanno visto interventi di eliambulanze fuori provincia praticamente ogni mattina. «Il nostro Falco non copre la fascia oraria 5-9.

Serve il volo notturno - dice Rufus -. Non possiamo sempre dipendere da altre province». 

LE PROMESSE

«La nostra provincia fu la prima nel 1998 ad iniziare la sperimentazione del volo notturno», ricorda Rufus. Ora dopo anni di promesse un piccolo spiraglio: come comunicato dalla Regione da fine agosto 2021 sarà operativo l’elisoccorso notturno nel Bellunese, garantito dalla base di Treviso, in attesa della conclusione della piazzola di Pieve di Cadore. «Sono passati 4 anni quasi 5 dalle promesse fatte dalla passata direzione Ulss, sconfessate dai fatti, e siamo ancora al palo», dice il consigliere Bristot che cita articoli del 2017 “Elipiazzoala al più presto”, del 2018 “La sperimentazione partirà entro l’anno”, nel 2020 “Il servizio partirà entro qualche mese”. «Sono sicuramente rassicuranti le dichiarazioni rese dall’assessore regionale Manuela Lanzarin - prosegue il consigliere - che dice che l’elisoccorso bellunese, una volta che sarà terminata la nuova piazzola di Pieve, fortemente voluta dal sottoscritto e da Mattero Toscani, garantirebbe l’elisoccorso alla nostra provincia. Per adesso però la competenza è dell’elisoccorso di Treviso. Spero che non sia una sorta di “barbatrucco” del tipo facciamo partire Treviso e poi andrà avanti per i prossimo mesi, anni».

IL PROBLEMA 
«Dalle 4.30, quando inizia ad albeggiare, fino alle 9.15 quando Falco inizia servizio, il territorio non ha nessun elicottero - sottolinea Rufus -. Per incidenti siamo costretti a chiamare elisoccorso di altri province, che, gioco forza, prima fanno i loro di soccorsi, poi, se avanza tempo, fanno i nostri. Nell’ultima settimana abbiamo assistito ad un potpourri di interventi fatti dall’elisoccorso dell’Alto Adige a favore del Bellunese, in modo particolare avviene da quando non esiste più il tempo prolungato dell’elicottero di Pieve, che fa h12 (dalle 9.15 alle 21.15)». «Ci rincorriamo dal 2017 con una serie di promesse, ma è evidente, in questi giorni più che mai, che gli interventi ci sono anche in provincia e abbisognano di avere la relativa copertura - ricorda -. Non si tratta di fare un ragionamento provincialotto e provincialista, ma di rivendicare una necessità del territorio. In questo periodo non parliamo di 200mila abitanti: Cortina da 6mila passa a 30mila presenze e così le altre località turistiche. Si passi alla mappatura di tutte le piazzole dell’eliosccorso notturno e si dia seguito a una serie di principi che si ricorrono almeno dal 2016». «E questo processo deve avvenire qui - sottolinea Rufus -: non sarà neppure lontanamente pensabile che possa essere Treviso a dover garantire questa tipologia di servizio per una serie di ragioni tecniche e perché nell’urgenza e nell’emergenza sanitaria deve vigere non già il principio “dell’area vasta” (prestazione differibile nello spazio, quindi anche nel tempo), ma quello “dell’area ristretta”, la prestazione deve essere pressoché immediata». 

LE SPERANZE 

«Recentemente - spiega Fabio Bristot - ho parlato con un consigliere regionale Silvia Cestaro sensibile e attenta alle problematiche legate all’elisoccorso ma anche all’integrazione che deve avere il trasporto rotabile su strada. Ho avuto una possibilità di parlare per un’ora e mezza anche di tutta una serie di problematiche legale al San Martino, come la messa a norma dal punto di vista sismico. Inoltre questa nuova dirigenza Ulss mi sembra molto più capace e attenta alle esigenze del territorio, rispetto alla precedente. È rappresentata dalla dottoressa Carraro, che ringrazio, e che spero possa dare una svolta al territorio bellunese portando le novità che il territorio richiede da tempo. Altro discorso fondamentale infine è il fatto che ci deve essere una medicina d’urgenza legata al territorio, una telemedicina. Si spera veramente che l’elisoccorso bellunese possa fare un salto di qualità con il volo notturno».

Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 09:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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